FORMIA – Nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, presso il comune di Formia, si è svolto un incontro ufficiale tra Francesco D’Angelis, Referente di Tilt Formia, e l’assessora alla scuola Mariarita Manzo, l’assessore alle politiche sociali Giovanni D’Angiò e la delegata alle Pari Opportunità Patrizia Menanno.
“L’incontro – spiega Francesco D’Angelis-Referente TILT Formia – è stato chiesto dall’associazione TILT con l’intenzione di chiedere un pressing affinché questa maggioranza approvi il registro delle unioni civili e per chiedere la costituzione di un piano di contrasto all’omotransfobia che sia unico per la nostra città, che sia efficace e molto ben capillarizzato sul territorio. La possibilità di quest’incontro era nell’aria già da tempo, ma è stata, poi, la campagna anti “teoria gender” fatta davanti alle scuole a convincere la nostra associazione a muoversi affinché si eviti il diffondersi di fobie riguardanti qualcosa che nemmeno esiste, affinché vengano tutelate le famiglie tropo confuse sul tema, ma, soprattutto, affinché si tutelino gli studenti che devono essere messi in condizione di affrontare seriamente le tematiche annesse all’affettività.
A tal proposito, infatti, la proposta di TILT, così di seguito articolata, ha trovato largo consenso durante la riunione: impegnare il comune ad assumere un logo, conseguenzialmente al quale partirà una campagna di sensibilizzazione, cui si potrà aderire; iniziare una serie di iniziative per trattare approfonditamente con esperti e specialisti del campo le tematiche annesse all’affettività e ai sentimenti; obiettivo ultimo, però, di questo progetto riguarda le scuole: riuscire ad inserire nel P.O.F. ( Piano d’Offerta Formativa ) l’educazione all’affettività utile ai nostri ragazzi, in età scolastica, a comprendere i non facili e confusi meccanismi legati a questa sfera cui, di fatto, non vengono educati; mettere a disposizione dei docenti un corso d’aggiornamento riguardante l’educazione sentimentale. Insomma la riunione è stata molto proficua e soddisfacente: gli assessori si sono impegnati a far partire il progetto, molto verosimilmente, all’inizio del 2016.
Purtroppo, invece, nulla c’è stato da fare sul tema del registro delle unioni civili. Speriamo che con questo piano di sensibilizzazione che parta dalle istituzioni si attenui il clima omofobico e transfobico che, seppur silenziosamente, si aggira nella nostra città, come del resto nel nostro Paese, più o meno in ogni contesto. Spero, inoltre, in un ripensamento rispetto al registro delle unioni civili che sarebbe un graditissimo atto di civiltà per una città che potrebbe essere, presto, baluardo del Basso Lazio per integrazione sociale della comunità GLBT”.