FROSINONE – “Molto bene l’operazione di marketing elettorale con la quale il centrosinistra ha voluto attribuire ad Isabella Mastrobuono tutto il male della sanità ciociara. Peccato però che la realtà delle cose, se letta con onestà, dica tutt’altro”.
E’ questo il commento ironico di Andrea Amata (foto copertina), vicepresidente della Provincia di Frosinone che mette in fila una serie di argomenti per dimostrare la sua tesi.
“Il direttore generale della Asl di Frosinone è stato nominato dal presidente Zingaretti. Il direttore generale applica le linee guida di una politica sanitaria scritta direttamente dalla Regione Lazio. Dunque se Zingaretti boccia la Mastrobuono, in realtà boccia se stesso e la sua politica in questo territorio. Se poi aggiungiamo che autorevoli esponenti dello stesso schieramento oggi inveiscono contro il Direttore generale, mentre al momento della nomina la incoronavano come la salvatrice della provincia di Frosinone, inondando le redazioni dei giornali di commenti entusiastici – consiglio di andarli a rileggere – la situazione tragicomica è presto servita.
Da una parte una manager che applica quanto chiede il Governatore del Lazio e la sua maggioranza, dall’altra un Governatore e la sua maggioranza che si dissociano perché la Mastrobuono ha messo in atto quanto le hanno richiesto. Ci sarebbe da ridere, se non dovessimo piangere rispetto alla qualità dei servizi proposti ai cittadini e alle tasse imposte per apparecchiare questa offerta sanitaria. Certamente una trama avvincente quella che sta raccontando il Governatore Zingaretti, degna di un Sofocle, un Pirandello o un Kafca”.
“La vicenda Mastrobuono – conclude Amata – dimostra come le nomine della sanità non devono essere affidate alla politica, ma devono rispondere a ben precisi criteri tecnici. Occorre che il prossimo dg della Asl di Frosinone sia un professionista capace e del territorio, perché la nostra provincia di professionisti capaci ne ha. Se non si sceglierà tale via, ci ritroveremo tra sei mesi con gli stessi problemi di adesso e con la reiterazione della stessa soluzione: lo scaricabarile sull’anello debole e la vittima sacrificale, in questo caso la dottoressa Mastrobuono”.
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