MINTURNO – Altra batosta per il Comune di Minturno, dovute a scelte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Graziano in materia di prepensionamenti. Dopo aver già avuto una batosta per il primo pensionamento del 2012 all’Architetto Lucia Gallucci, ne giunge un’altra per il secondo pensionamento di quest’anno. A questo si aggiunge anche la situazione della dott.ssa Maria Signore, che si è vista accogliere tutte le richieste come la collega. Entrambe, difese dall’avvocato Carlo Bassoli, dovranno essere reintegrate in servizio.
Ieri è stata emessa la sentenza, presso il Tribunale del Lavoro di Cassino, dal giudice Annalisa Gualtieri, che ha dichiarato illegittimi gli atti emessi dal Comune di Minturno.
Per quanto riguarda la dott.ssa Signore, l’amministrazione comunale aveva imposto il suo pensionamento a partire dal 1 giugno 2016. Il giudice Gualtieri ha invece ritenuto illegittimo tale atto, in quanto il dipendente comunale sarebbe dovuto andare in pensione al compimento del 65° anno di età, ovvero il 1 settembre 2017. La dott.ssa Signore aveva chiamato in causa anche il responsabile del servizio Antonio Lepone, in quanto aveva rilasciato il parere favorevole nella delibera di giunta impugnata. La Signore dovrà pagare 1800 euro in favore di Lepone, in quanto secondo il giudice Gualtieri non avrebbe dovuto essere coinvolto non essendo il datore di lavoro, mentre il Comune di Minturno è stato condannato al pagamento delle spese legali pari a 3500 euro.
Anche per l’Architetto Gallucci, l’Ente è stato condannato al pagamento delle spese legali per la medesima cifra, ma la sua situazione è ovviamente ben più complessa. Infatti, l’ex dipendente dovrà essere risarcita di 12 mensilità non percepite, per una cifra di circa 25mila euro, nonostante sia andata in pensione lo scorso 17 marzo. Per lei il reintegro immediato e pensionamento al 65° anno di età che avverrà alla fine del 2016.
Oltre al risarcimento, il Comune di Minturno si troverà a pagare quindi ben 21mila euro di spese legali, tra quelle delle due ricorrenti e quelle dei propri legali Colalillo e Tomassi (ammontanti già a 14mila euro: 9mila per difendersi dalla Gallucci e 5mila per la Signore). Il totale che l’Ente si troverà a sborsare per questa vicenda è di circa 46mila euro. Da sottolineare che per il primo pensionamento forzato il Comune di Minturno l’Architetto Gallucci è stata risarcita di 91mila euro.
Parole di fuoco sono state espresse dall’Architetto Lucia Gallucci contro il sindaco Paolo Graziano: “Il Comune ha perso per l’ennesima volta ai danni dei cittadini. L’ente ha già dovuto darmi tanti soldi. Sono colpe gravi da addebitare al sindaco Graziano e ai suoi stretti collaboratori per i continui errori che denotano una vera persecuzione nei miei confronti, così come è stata riconosciuta dai giudici, il tutto a danno dei cittadini. Graziano prima o poi dovrà rispondere di questo perché è il principale artefice di questo massacro nei miei confronti. Il Comune ha impiegato ben due avvocati, con lauti compensi, per opporsi al mio ricordo: mai avuti compensi così alti i legali in una costituzione di giudizio. Si tratta del secondo pensionamento in due anni, il primo avvenuto nel 2012 e ora nel 2015, con due ordinanze cautelari che mi hanno dato ragione in primo e secondo grado. Sono cose di una gravità inaudita, anche perché non hanno atteso nemmeno l’udienza di merito del primo pensionamento che si deve discutere ancora, nel giugno 2016”.
Giuseppe Mallozzi