FORMIA – Se non si fosse trattato di un momento estremamente delicato per il dolore dei parenti che dovevano accompagnare nell’ultimo viaggio terreno il caro estinto, la situazione avrebbe assunto i toni della comicità tanto assurda.
Tutto è successo nei pressi della sala mortuaria dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. Due auto autorizzate ad entrare all’interno dell’ospedale sono state parcheggiate dove non era consentito, così come avviene in continuazione in quella zona. Una era stata lasciata davanti la sala mortuaria e il magazzino carico e scarico della farmacia, mentre l’altra nella corsia di scorrimento dei veicoli. Tutto questo mentre i parenti che dovevano accompagnare la salma del caro estinto erano in procinto di prepararsi a formare il corteo funebre che doveva raggiungere, tra l’altro, la chiesa in altro comune.
L’arrivo del camion addetto alla raccolta dei rifiuti ha provocato il blocco totale del movimento auto in quell’area. Impossibilitato a compiere la manovra in quanto la parte posteriore del mezzo compattatore avrebbe urtato una delle due vetture, il camion è rimasto bloccato in quanto risultava anche problematico effettuare la retromarcia in sicurezza. L’unica soluzione che restava era quella di far spostare le due auto, cosa che ha richiesto una buona ora spesa nel cercarne i guidatori che non è capito bene se stessero in servizio o non impegnati nel lavoro.
Sono stati chiamati Vigili Urbani, Carabinieri e Polizia di Stato dal cui Commissariato il dirigente Paolo Di Francia ha inviato una Volante che, al termine dell’assurda vicenda, ha verbalizzato l’accaduto. Tutto questo mentre il corteo funebre, curato dall’Antica Impresa Salvatore Salemme e diretto fuori Formia, ha potuto prendere il via solo dopo un’ora, con il conseguente ritardo accusato sia per il rito esequiale in chiesa, sia per l’operazione di tumulazione presso il cimitero.
Composta ma comprensibilmente contrariata la reazione dei parenti già provati dalla scomparsa del caro estinto mentre solo poche ore dopo in quel posto si registrava l’identica situazione con altre vetture piazzate là dove non è consentito.
Orazio Ruggieri
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