FORMIA – La proposta di delibera comunale contro il distacco dei contatori d’acqua torna in consiglio comunale il prossimo mercoledì. Sull’argomento ha rilasciato una nota il Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina di Formia.
“Durante l’ultimo consiglio comunale di Formia – si legge nel documento – la quasi totalità degli amministratori si espresse favorevolmente rispetto alla proposta di delibera comunale contro il distacco dei contatori dell’acqua. La votazione, però, per presunte questioni formali, non avvenne, e tutti si dissero concordi nel chiedere agli esponenti del Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina di riformulare la proposta secondo le indicazioni del segretario generale, raccogliere le firme necessarie e ripresentare la proposta.
Dissero anche che la volta successiva la proposta sarebbe stata approvata all’unanimità. Gli esponenti del Comitato contro Acqualatina hanno riformulato la proposta, hanno raccolto le firme necessarie e hanno ripresentato la proposta. Praticamente si è agito secondo le prescrizioni richieste. Domani pomeriggio, quindi, salvo sorprese dell’ultima ora, la proposta contro il distacco dei contatori dell’acqua dovrebbe essere, a rigor di logica, approvata a stragrande maggioranza.
E’ evidente che ogni consigliere comunale è libero di esprimere la propria opinione, di votare secondo coscienza e di avere ripensamenti. Ma ciò che chiediamo a tutti gli amministratori comunali è di non trincerarsi dietro presunte motivazioni tecnico giuridiche e di evitare giochetti e tatticismi tecnici:
· Per le questioni di carattere igienico sanitarie e di ordine pubblico, l’amministrazione comunale è sovrana rispetto alle leggi in vigore, tanto che il legislatore riconosce una deroga proprio alle questioni dianzi citate (l. 267/2000). Le centinaia di contatori dell’acqua che vengono staccati ogni settimana (senza che Acqualatina comunichi all’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Formia le abitazioni interessate) determinano proprio questioni di carattere igienico sanitario e di ordine pubblico, e quindi rientrano nelle prerogative del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. In questo caso il consiglio comunale è sovrano, e può deliberare qualsiasi atto di indirizzo politico in difesa e per l’incolumità dei cittadini.
· La proposta non vieta, almeno in questa fase, di staccare i contatori dell’acqua ai cittadini morosi, ma impedisce solo ad Acqualatina di farlo. Chi è deputato a sigillare i contatori dell’acqua è soltanto l’Ufficiale Giudiziario, in seguito a sentenza e di fronte alla reiterata volontà del cittadino di non pagare. In buona sostanza se Acqualatina vuole recuperare i crediti vantati dai cittadini morosi, dovrebbe agire in via giudiziaria, ottenere un titolo esecutivo e chiedere al giudice di far rispettare la sentenza da un Ufficiale Giudiziario. Con questa proposta si chiede di vietare ad Acqualatina, e non all’autorità giudiziaria, di staccare i contatori dell’acqua. Questo si chiama “Stato di Diritto”!!!!
· La morosità non è determinata solo dallo stato di indigenza assoluta, per il quale la Provincia di Latina garantisce un Fondo Sociale, ma anche e soprattutto da altri motivi, come ad esempio una indigenza temporanea, una indigenza sopravvenuta, oppure un contenzioso avviato contro Acqualatina.
· Acqualatina sostiene che non stacca i contatori dell’acqua, ma riduce solamente il flusso idrico, ottemperando a quanto prescritto dalla legge e garantendo il minimo essenziale a ogni famiglia (50 litri di acqua al giorno). In tutte le abitazioni in cui Acqualatina avrebbe ridotto il flusso idrico, in realtà non scorre neanche un filo d’acqua, soprattutto quando le abitazioni sono collocate ai piani rialzati, e non vengono garantiti i 50 litri prescritti. Non esistendo un organismo di controllo che verifica la quantità di acqua erogata quotidianamente, Acqualatina agisce arbitrariamente e unilateralmente.
· Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e tantomeno il Consiglio di Stato, non si sono mai espressi contro una decisione di un consiglio comunale che vieta il distacco dei contatori dell’acqua. Il TAR si è solamente espresso contro le ordinanze dei sindaci e non contro le delibere di consiglio comunale; affermare, quindi, che esisterebbe una giurisprudenza consolidata che vieterebbe l’assunzione di queste decisioni, è totalmente infondato.
· Ogni anno il Comune di Formia soccombe in almeno una quarantina di contenziosi dinanzi al Tar, ed è costretta a risarcire cittadini o imprese anche per decine di migliaia di euro; eppure finora nessuno si è mai posto il problema dei tanti ricorsi al TAR in cui il Comune di Formia ha soccombuto.
· Qualcuno potrebbe obiettare che approvare la proposta contro il distacco dei contatori dell’acqua esporrebbe l’ente e gli amministratori comunali ad azioni risarcitorie da parte di Acqualatina. Si ricorda che anche una buca su di una strada espone il Comune di Formia a un’azione risarcitoria da parte dei cittadini che subiscono incidenti. Eppure le buche sulle strade restano lì per giorni, settimane e mesi, senza che qualcuno le vada a rappezzare. Non vorremo che si iniziasse proprio da questa delibera a temere azioni risarcitorie, quando finora abbiamo dovuto sborsare milioni di euro di debiti fuori bilancio dovuti proprio a sentenze negative. E comunque Acqualatina è certo che non potrà mai vantare azioni risarcitorie contro il Comune di Formia, perché perderebbe qualsiasi contenzioso dinanzi a qualsiasi tribunale.
· Si dice che se ad Acqualatina viene tolta la possibilità di staccare i contatori dell’acqua ai morosi, allora nessuno pagherà più l’acqua. Ribadiamo ancora una volta che Acqualatina può attivare tutte le forme di recupero credito previste per legge, senza per questo dover ricorrere al distacco dei contatori dell’acqua. Del resto se un cittadino formiano non paga la tassa sui rifiuti, non è che da domani mattina il Comune di Formia non ritira più il sacchetto dell’immondizia lasciato davanti l’abitazione.
Crediamo, inoltre, che il rapporto di fiducia tra cittadini, comitati e istituzioni sia regolato anche dal confronto e dal rispetto reciproco:
Ottobre 2014 – il Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina di Formia chiese formalmente al sindaco di approvare un atto con il quale si poneva fine al distacco dei contatori dell’acqua. Nessuna risposta.
Novembre 2014 – Il Comitato, insieme ad altre forze politiche, civiche, sindacali e associative della città, reiterò la richiesta in forma collegiale. Nessuna risposta.
Marzo 2015 – Il Comitato depositò la proposta di delibera comunale e gli amministratori comunali non ebbero nulla da eccepire. Nessuna risposta.
Giugno 2015 – Il Comitato organizzò una riunione con tutti gli amministratori comunali di Formia per discutere il merito della proposta contro il distacco dei contatori dell’acqua e confrontarsi su eventuali discordanze. All’incontro furono invitati tutti e 24 i consiglieri comunali. Nessun consigliere comunale si presentò al confronto. Nessuna risposta.
Luglio 2015 – La proposta di delibera contro il distacco dei contatori dell’acqua giunge in consiglio comunale. Nel merito della proposta la quasi totalità dei consiglieri si disse d’accordo.
Se gli amministratori comunali di Formia avessero voluto confrontarsi con il Comitato e i cittadini avrebbero potuto farlo in più occasioni. Sarebbe stato il momento per eccepire tutte le questioni tecnico giuridiche che starebbero tormentando il sonno degli attuali consiglieri. Invece il silenzio più assoluto.
Chi crede che il diritto universale all’accesso all’acqua sia superiore al diritto del profitto economico di Acqualatina, approvi la delibera. Chi invece, legittimamente, crede che Acqualatina abbia diritto a staccare i contatori dell’acqua, respinga la proposta. Eventuali motivazioni tecniche serviranno solamente a rendersi ridicoli al cospetto della cittadinanza”.