La Memoria continua a scegliere il marmo di Coreno per rappresentare la guerra passata e il tema della Pace

CORENO AUSONIO – Sono ormai pronte per essere destinate alla loro collocazione finale, il Monte Cifalco, le opere in marmo scolpite dall’artista locale Stavole su altrettanti blocchi di pregiato e caratteristico marmo di Coreno proveniente dalle cave di Coreno Ausonio, materiale che, nel basso Lazio, racconta la Pace.

Sono sei, in questo caso, i massi, alti 120 centimetri per 40 centimetri di lato, dal caratteristico colore tipico del perlato Royal, sui quali sono stati incisi i disegni che esprimono il concetto di pace dei giovani studenti delle scuole di Sant’Elia Fiume Rapido (Frosinone).

I lavori sono frutto di un progetto dedicato alla Memoria condotto in diverse aree della provincia di Frosinone, nei Comuni di SER.A.F, e di Latina, nei Comuni di SER.A.L., con il supporto di Impresa Insieme, seguendo la metodologia della formazione- intervento.

I ragazzi, così come gli amministratori e l’intera comunità, sono stati coinvolti in un percorso di conoscenza della guerra, non solo per prendere le distanze dai terribili accadimenti che sono stati perpetrati proprio in occasione della Seconda Guerra Mondiale (da qui la visita al museo dell’Historiale di Montecassino e all’attiguo Cimitero polacco, che ha permesso loro di “sentire la guerra”), ma anche e soprattutto per riflettere sul tema della pace.

Per fare questo i docenti dell‘Istituto comprensivo di Sant’Elia hanno lavorato affinché i propri giovani studenti realizzassero dei disegni che rappresentassero al contempo, sia i simboli della guerra (fucili, elmi, case distrutte, ecc.) che l’anelito della pace (colombe, cuori, mani nelle mani, ecc. ) e proprio da questi bozzetti Fiore Stavole è partito per scolpire le opere d’arte.

Quelle dei ragazzi di Sant’Elia Fiume Rapido non sono però le uniche opere d’arte sulla pace frutto dell’ispirazione dei giovani e della sapiente maestria di artisti locali. Nell’ambito di progetti analoghi sulla Memoria, infatti, anche i Comuni di SS. Cosma e Damiano, Castelforte, Esperia e Castelnuovo Parano hanno voluto che fossero sempre i giovani a conoscere ciò che è accaduto durante l’ultima guerra per prendere maggiormente coscienza della propria storia, ma soprattutto per renderli ambasciatori di pace.

I Comuni di Castelforte e SS. Cosma e Damiano, per il progetto “Pellegrini della Memoria” hanno scelto la Premiata ditta Marinelli (la stessa che produce le campane del Vaticano) che ha trasformato i disegni in dodici quadri di bronzo che sono stati fissati su due massi di marmo di Coreno, posizionati uno nella piazza di SS. Cosma e l’altro nella frazione di Suio Alto.

Ad Esperia e a Castelnuovo Parano, per il progetto “Mater, solo Pace”, i disegni degli studenti sono andati ad ispirare il lavoro degli scultori dell’Accademia delle Belle Arti di Frosinone che si sono cimentati infatti con la dura lavorazione di questo marmo fiero e prezioso. Le opere sono state poste in bella presenza nel cortile delle scuole dei due paesi prima di raggiungere i luoghi di destinazione, quelli della Memoria. Il sindaco Giuseppe Moretti ha già fatto trasportare l’opera a Polleca , sul luogo cioè dove si erano rifugiati molti dei suoi concittadini per sfuggire agli orrori della guerra e dove invece vi sono poi stati i peggiori soprusi ad opera delle truppe marocchine al seguito dell’esercito francese.

Le opere di Sant’Elia, realizzate nell’ambito del progetto “Panorami di Pace”, saranno a breve trasportate sul Monte Cifalco per segnare quello che è stato utilizzato dai tedeschi per piazzare le proprie strutture difensive e trasformarlo invece in un percorso di pace affacciato sul quel meraviglioso belvedere sulla Valle del Liri

“La scelta degli Amministratori – dice Renato Di Gregorio, metodologo della formazione-intervento – è stata duplice: affidare ai giovani la responsabilità di invocare la pace, pur senza nascondere la guerra, e affidare alla pietra del luogo il compito di rappresentazione delle opere dei ragazzi, seppure valorizzate dalla sapienza degli artisti.”

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