GAETA – Un accesso agli atti negato dal comune ed un ricorso al giudice amministrativo da parte del privato per ottenerlo. Poi il comune torna sui suoi passi e si rende conto che effettivamente il privato ha ragione e, se il ricorso va a giudizio, lo perderebbe sicuramente. Decide così di dare al privato tutte le carte richieste, anche quelle rimaste in un primo tempo nei cassetti. In linea con la nuova disponibilità, il comune non si costituisce in giudizio, ritenendo cessata la materia del contendere. Potrebbe essere una causa come tante altre se non fosse che la ricorrente A. & P.P. Group S.r.l., rappresentata da Arcangelo Purgato è coinvolta in un’inchiesta della procura di Cassino per un abuso a pochi passi dalla spiaggia di Serapo, con indagini dei carabinieri della tenenza di Gaeta e vigili urbani. A quella ditta, a cui è stato effettuato anche un sequestro di un’area in via di sbancamento, in parte poi rivisto e restituito, il comune di Gaeta dovrà comunque rifondere ora 1.000 euro per le spese legali. A stabilirlo una sentenza del tar del Lazio, sezione staccata di Latina, emessa dal collegio presieduto dal magistrato Carlo Taglienti.