PONZA – Sono in tutti 15 i rinvii a giudizio chiesti dal pm Giuseppe Miliano sull’affaire rifiuti del Comune di Ponza in merito all’affidamento dell’appalto alla De Vizia. Il magistrato ha chiesto il processo per l’ex sindaco Pompeo Porzio, gli ex amministratori Mario Pesce, Ettore Di Meglio, Giuseppe Mazzella, Lucia Anna Vitiello, Benedetto Sandolo e Silverio Capone. E ancora, il funzionario comunale Fausto Balzano, e i membri della commissione che nel febbraio 2009 assegnò l’appalto alla De Vizia, Pasqualino De Tata, Vincenzo Ialongo e Tonina Vaglioni. Rinvio a giudizio anche l’imprenditore Vincenzo De Vizia, il figlio Nicola De Vizia, Antonio Baris, referente della società in provincia di Latina, Antonio Avellino.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di frode in pubblica fornitura e truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
Secondo le indagini del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, relative al periodo di tempo che va dal 2009 al 2011, la De Vizia non avrebbe svolto correttamente il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. In particolare, secondo l’appalto la raccolta differenziata doveva essere al 20% mentre nei fatti, come hanno accertato i finanzieri, a malapena arrivava al 5 %. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro cautelativo beni per un importo pari a 3 milioni e mezzo, cifra che dovrebbe rappresentare quanto è stato percepito in più dalla società rispetto al servizio previsto dalla gara d’appalto.
Il gup del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, si pronuncerà il prossimo 13 aprile. Intanto il Comune di Ponza si costituirà parte civile al processo.