GAETA – Un frantoio per risollevare l’economia agricola e rendere merito alla storia di Gaeta. L’appello del segretario Acli Libero Mancini avviene in un’annata particolarmente favorevole per la cultura olivicola e la produzione di olive ed olio, sotto la presidenza della Capol (l’organizzazione pontina dei produttori di olive) proprio un gaetano, Cosmo Di Russo. “Sin dal 1400 – scrive Mancini – la famiglia Oliva viene annoverata tra i Nobili della Città di Gaeta. Nel 1560 fu aggregata al Seggio di Gaeta rappresentata dal nobile Domenico Oliva; a uno dei discendenti, Lopes de Oliva, re Filippo II affidò la regia dogana del sale; sposò Lucrezia Gattola; nel 1771 la famiglia Oliva fu ricevuta nell’ordine di Malta per avere come quarto avo il Cavaliere Giuseppe De Vio, patrizio di Gaeta.
Nell’elenco ufficiale nobiliare italiano del 1922 vi è iscritta la famiglia Oliva con il titolo di nobile di Gaeta in persona di Nicola e Domenico e lo stemma araldico del nobile Oliva rappresenta un albero di oliva nero”.
“Inoltre:
Il territorio di Gaeta è stato caratterizzato per secoli dalla presenza di vaste estensione di uliveti;
Nel periodo 1538 -1553 l’amministrazione civica nel suo territorio e distretto descriveva le vaste coltivazioni degli ulivi nel territorio comunale;
Il Codex Gaetano tratta spesso di vigneti ed uliveti come colture diffuse nel nostro territorio
Nel 2010 fu pubblicato il “Catasto onciario di Gaeta” a cura di Antonio CESARALE, Di Ciaccio e Magliozzi;