FORMIA – Il consigliere comunale Mattia Aprea ha abbandonato la maggioranza. Come anticipato si era dimesso nei giorni scorsi da capogruppo della lista civica che sostiene Sandro Bartolomeo e la giunta di centro sinistra ma oggi, intorno alle 13, si è consumato lo strappo definitivo. Nel documento protocollato al Comune Aprea si dichiara consigliere indipendente, ma non aderirà a nessun gruppo di minoranza. D’ora in poi voterà solo i punti che riterrà meritori nell’interesse della città e comunque non esclude di poter dare il proprio apporto su questioni importanti, in primis il piano regolatore. Del resto non boccia in toto l’esperienza Bartolomeo che ritiene abbia centrato alcuni suoi obiettivi come la “Formia Rifiuti Zero”, definita erede della “Golfo Ambiente”.
“Non me ne vado perché non mi è stata assegnata la presidenza del consiglio – ha tenuto a specificare nella conferenza stampa di oggi pomeriggio – piuttosto perché è mancato un riequilibrio in generale, considerando che la lista civica con la quale sono stato eletto è stata la più votata”. Dunque per Aprea sarebbe stata sufficiente una diversa disposizione delle deleghe, con l’assegnazione di nuove deleghe assessorili. “Al gruppo – ha aggiunto – non a me: non lascerei mai l’incarico di consigliere per il quale sono stato eletto”.
Poi lo sfogo. “C’è un gruppetto, purtroppo che sta monopolizzando il Pd”. Il riferimento velato ma non troppo è ai consiglieri Gennaro Ciaramella e Sandro Zangrillo (ala vicino al senatore Moscardelli) che si apprestano nei prossimi giorni a dire la loro. “A destra? Mai – ha reclamato – sono una persona coerente”.
Una cosa è certa: la maggioranza non è affatto compatta, come era stato annunciato e l’assenza della lista civica nella conferenza stampa congiunta di pd e sel tenutasi qualche giorno fa in sala Sicurezza la dice lunga.
Per effetto dell’allontanamento di Aprea cambia ulteriormente la geografia del consiglio comunale. Dopo il passaggio di Alessia Valeriano dal pd ad Idea Domani il consiglio comunale diventa un agone politico dove una maggioranza di 13 membri dovrà affrontare una minoranza di 12. Basterà anche un’influenza o un’incompatibilità a rendere necessaria la seconda convocazione o a paralizzare il consiglio. In questa situazione, è chiaro, diventa sempre più importante un “aiutino”. Magari, chissà, proveniente da Forza Italia. Una cosa comunque è certa: l’ultimo rimpasto di giunta, con l’assessore all’urbanistica mai assegnato e la presidenza del consiglio rimasta a Maurizio Tallerini ha generato un equilibrio politico precario.
“C’era un accordo ben preciso tra le forze politiche – ha concluso l’ormai ex consigliere di maggioranza – a metà mandato la presidenza del consiglio sarebbe dovuta passare al nostro gruppo”. La sua fuoriuscita potrebbe diventare ora un’investitura proprio per un consigliere del gruppo di Moscardelli, al fine di rinsaldare i pezzi rimasti.
(Foto di copertina: il consigliere comunale Mattia Aprea durante la conferenza stampa di oggi)