FONDI – La Cedis Izzi prosegue senza esercitare l’attività originaria prevalente. A denunciarlo è il sindacato Uiltucs di Latina. “Il 1 gennaio 2014 la soc Cedis Izzi spa che svolgeva da circa 30 anni attività di centro/distribuzione della grande distribuzione organizzata con centinaia di dipendenti in forza – si legge in una nota – ora non esercita più l’attività originaria prevalente, dopo aver chiuso il centro distribuzione e licenziato i dipendenti anche con la discussa vicenda Pulynet società cooperativa affidataria del servizio facente capo a Fabrizio Coscione. Per noi della Uiltucs Latina denunciammo che non poteva palesarsi il principio di continuità”.
“Si sottolinea – prosegue il sindacato – che il concordato in continuità aziendale è una forma di concordato in cui è prevista una sorta di ‘esercizio provvisorio di impresa’ in attesa di un ritorno all’attività prevalente oppure il trasferimento ad altri soggetti.
Dopo le manifestazioni con i lavoratori indette a causa del mancato confronto adottato dalla Cedis Izzi spa e dopo gli sviluppi giudiziari di questi giorni, constatiamo e ribadiamo che in sostanza gli obiettivi della Cedis Izzi spa che ha seguito è stato quello di utilizzare lo strumento della continuità, per non adottare altra procedura concorsuale che avrebbe garantito maggiormente i creditori che dal patrimonio societario liquidato avrebbe soddisfatto totalmente i creditori. Rimane per noi della Uiltucs Latina che lo scopo della Cedis Izzi è stato quello di nascondere buona parte degli immobili della Cedis Izzi spa, con gli artifici oggi oggetto di discussione al fine di altri obiettivi di famiglia.
Continuiamo a non comprendere come la modifica della società Cedis Izzi spa modificata con un nuovo inizio di nuova attività dal gennaio 2014 possa essere apertamente accettata come continuità, ribadendo che la vera attività è cessata con chiusura del centro/distribuzione di Sabaudia e degli uffici di Fondi con conseguente ‘licenziamento di tutto il personale’.
Entrando in merito al concordato in continuità Cedis Izzi spa ricordiamo e ribadiamo che i beni stimati e valutati dai discussi professionisti nominati dal giudice A. Lollo eccedono ben oltre il valore reale degli immobili in concordato. Evidenziamo che nella fase preliminare i professionisti nominati dovevano accertare che i siti immobiliari erano in zone difficilmente riconvertibili, come ad esempio gli uffici in Fondi ‘zona agricola in cui è impedito il cambio di destinazione’. Il famoso bene appetibile c/commerciale di Cassino stimato in 16.5 mi euro, gioiello del concordato in continuità oggi oggetto di un preliminare che già ha portato probabilmente a delle ripartizioni economiche ai professionisti che hanno effettuato consulenze e stime, siamo certi come Uiltucs Latina che purtroppo gli altri immobili che attestano valori di mercato diversi dalla realtà non produrranno il tanto atteso riparto ai creditori.
La Uiltucs Latina ha sempre contestato evidenziando che il gruppo dei professionisti ed il giudice dovevano valutare i valori degli immobili del concordato in continuità della Cedis Izzi spa, per la Uiltucs la ‘continuità in questa azienda rimane solamente la partita iva originaria’ i servizi di marketing e attività di studi di mercato (nuova attività dal 1 gennaio 2014) non avrebbe dato le tante risposte ai creditori.
Riteniamo – conclude il sindacato – che questa scandalosa situazione della Cedis Izzi spa vada ancora perseguita, la realtà vera rimane i professionisti e il commissario che hanno percepito alcune parcelle, la Cedis Izzi spa continua a nascondere i loro obiettivi da noi denunciati e manifestati da tempo, questo concordato ha complicato le tanto aspettate competenze liquidatorie dei lavoratori Cedis Izzi e Pulynet”.