Gaeta / Farmacie, interrogazione parlamentare M5S: “I Comuni dovevano gestire direttamente”

GAETA, BRACCIANO, CASTELMADAMA – I Comuni dovevano gestire direttamente le farmacie pubbliche. È questa una delle motivazioni più importanti alla base della richiesta di scioglimento per i comuni laziali di Gaeta, Castelmadama e Bracciano, quest’ultimo, alla data odierna, già sciolto attraverso le dimissioni del sindaco Sala e di altri e 10 consiglieri comunali. Secondo i parlamentari Paolo Niccolò Romano e Luca Frusone che hanno depositato il documento indirizzato al ministro degli interni Angelino Alfano ed al ministro della salute Beatrice Lorenzin mercoledì 16 dicembre presso la camera dei deputati, l’alienazione della gestione delle farmacie, demandata inizialmente al consorzio Coifal dai consigli comunali dei tre comuni, ad un soggetto terzo (“Laziofarma – farmacie pubbliche laziali spa”) e dunque non direttamente controllato dal comune costituirebbe una precisa violazione giuridica al sistema legislativo su cui già si è espressa la corte dei conti.

Movimento 5 Stelle

“I tre comuni – si legge nell’interrogazione – nella volontà di optare per un nuovo modulo gestionale delle farmacie comunali, avrebbero non solo dovuto deliberare la revoca del consorzio ma avrebbero dovuto esse stesse e non il Coifal, come avvenuto, indire una gara per l’individuazione di un socio privato e certamente non con una quota maggioritaria dovendo mantenere in capo all’ente appaltante ogni forma di controllo della società. Infatti, sull’illiceità di forme di partecipazione minoritarie da parte dei comuni in società per azioni di farmacie comunali si è pronunciata la Corte dei Conti, in quanto si determinerebbe, tra le altre cose, il venir meno del controllo analogo (cfr. Corte dei Conti sez. di controllo Lombardia 532/2012/par.) e comunque il venir meno di una effettiva vigilanza sulla loro governance (cfr Cons. Stato, Serz. V, 9 marzo 2009 n. 1365).

Altri dubbi
Ci sono poi i dubbi sulla cessione al privato dell’80% della società Laziofarma che in concreto gestirà le farmacie a fronte di un corrispettivo a carico del privato (la “Società Servizi Farmaceutici Integrati”, a sua volta controllata dalla Mages srl) ritenuto inadeguato. A cui si sommano quelli sulle intenzioni di un gruppo che – secondo i dati contenuto nell’interrogazione – sbarca nel Lazio forte del controllo in Campania di 24 farmacie. Comportamenti antigiuridici? Trame oscure? Sulla vicenda ha chiesto di fare luce anche l’associazione antimafia Antonino Caponnetto

Il consiglio comunale di Gaeta
Nel consiglio comunale tenutosi a Gaeta il 23 novembre 2015, era emerso che il comune di Gaeta, oltre all’iniziale delibera con la quale aveva approvato lo statuto del Coifal e la relativa convenzione non è poi stato più chiamato in causa. Le opposizioni avevano cioè accusato l’assemblea di soci di aver compiuto le scelte successive senza mai ricevere alcuna ratifica né indirizzo dal consiglio. Emblematica poi la lettera del dirigente Antonio Buttaro il quale, aveva già scritto il 27 ottobre una nota ai revisori dei conti. Avvertiva che, i avrebbero dovuto fare controlli già a partire dall’1 gennaio 2015 sulle società partecipate verificando sia il rispetto del regolamento interno comunale che la normativa prevista dal testo unico. Del report semestrale, come del bilancio triennale del Coifal però in consiglio comunale non ne è emersa traccia. Ai revisori la lettera di Buttaro sembra però non sia mai arrivata.

La difesa del presidente Mario Paone
Il presidente Paone nel suo intervento in consiglio comunale ha precisato che la scelta di affidare le farmacie pubbliche ad un socio privato è stata fatta sulla scorta di precedenti esperienze fallimentari dirette del comune di Bracciano. “Dopo tre risultati di gestione negativi, l’asticella viene ritirata”. A chi contestava l’inattività della società a cui è stato assegnato la gara d’appalto per l’80% ha poi chiarito che nella gara d’appalto era previsto l’istituto dell’avvalimento e dunque l’esperienza farmaceutica è assicurata dal farmacista campano “Mascolo” seppur in via indiretta. Attraverso due missive del 9 e 22 settembre, di cui siamo in possesso, Paone afferma che l’intera procedura della gara d’appalto per la scelta del soggetto privato (Società Servizi Farmaceutici Integrati) è regolare. Paone era stato diffidato dal consigliere Accetta a portare a termine la gara d’appalto. Ma secondo il presidente la scelta di un membro esterno come responsabile unico del procedimento è regolare perchè il consorzio non ha dipendenti (eccetto il direttore). Regolari a sua avviso anche i termini della pubblicazione della gara.

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