MINTURNO – Strisce blu sotto inchiesta. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha aperto un’indagine in seguito all’esposto presentato dall’Associazione “Minturno in Movimento” in merito alle irregolarità del piano parcheggi a pagamento del Comune di Minturno gestito dalla Soes. Il ministero ha scritto al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna – Sezione circolazione e sicurezza stradale.
“In proposito – si legge nella lettera – si invita codesto ufficio a svolgere un sopralluogo di verifica della situazione rappresentata. L’esito degli accertamenti dovrà essere comunicato, per conoscenza, al segnalante e allo scrivente ufficio, mentre gli eventuali provvedimenti da adottare dovranno essere riferiti all’amministrazione competente, richiamando le responsabilità del caso”.
Un altro esposto è stato inviato anche alla Procura della Repubblica, per cui non è escluso che possa interessarsi anche la magistratura alla situazione delle strisce blu di Minturno.
Secondo quanto segnalato dal presidente dell’Associazione “Minturno in Movimento”, Lara Capuano, non sarebbero state rispettate le normative in merito alla presenza di parcheggi gratuiti. Negli esposti vengono fornite anche diverse foto sui presunti parcheggi irregolari, alcuni dei quali posizionati addirittura sui marciapiedi del lungomare e in prossimità di incroci.
E ancora, secondo l’associazione, non risulterebbe presente, negli atti amministrativi con i quali il Comune di Minturno ha istituito i parcheggi a pagamento, la definizione delle strade quali “zone di particolare rilevanza urbanistica” né la motivazione della scelta di istituire su quelle strade solo parcheggi a pagamento.
Ulteriori considerazioni vengono formulate in merito ai criteri adottati per l’istituzione dei parcheggi a pagamento, che sarebbero stati istituiti in maniera discutibile anche sui marciapiedi, con pericolo per i passanti durante le manovre delle vetture, su strade sia a doppio senso di circolazione (ma con corsie non delimitate da linea centrale) che a senso unico, ma senza marciapiedi, costringendo, quindi, i pedoni ad utilizzare la parte di carreggiata, peraltro già ridotta, destinata alla marcia delle vetture. Da parte sua, il Comune di Minturno si è difeso dicendo che è tutto regolare. Su tali presunte anomalie il Ministero dei Trasporti dovrà fare chiarezza.