MINTURNO – Nessuna spesa accessoria, solo quelle strettamente necessarie. Non si può permettere lussi l’amministrazione comunale. Stop a tutti i contributi ed altre uscite non obbligatorie. E’ molto chiaro il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Minturno che ha inviato una lettera al sindaco Paolo Graziano e al segretario Massimina De Filippis dopo una prima analisi dei debiti fuori bilancio. I contabili dicono, nero su bianco, che vista la situazione economica in cui versa l’ente non è possibile garantire l’equilibrio finanziario e invitano l’amministrazione a sostenere solo le spese obbligatorie e necessarie.
Insomma, il Collegio – presieduto da Giovanni Berto, affiancato da Giada Giorgetti e Alberto Gianfrocca – dice chiaramente di chiudere la cassa e di stringere la cinghia. Niente più elargizioni né spese superflue, l’ente non se lo può più permettere. I debiti fuori bilancio superano il milione di euro e tra questi compaiono addirittura capitoli risalenti al 1994. Nel documento dei debiti fuori bilancio vi sono più di un centinaio di voci, la maggior parte per spese legali ancora da saldare e, ad oggi, non è stato convocato un consiglio comunale per il riconoscimento di tali passivi.
Sono mesi che i revisori sollecitano l’ente alla parsimonia, intimando l’amministrazione a fornire tutta la documentazione ma senza successo. Poco più di un mese fa è arrivato l’ultimatum, dopo l’ennesimo mancata fornitura dei dati, con la minaccia di informare gli organi competenti, ovvero la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica di Cassino. L’amministrazione ha risposto con la ricognizione di debiti fuori bilancio entro il 10 marzo che si attesterebbe sul milione di euro.
Con ogni probabilità, per superare il grave momento economico saranno aumentate le varie aliquote, equiparandole ad altri Comuni della provincia di Latina, essendo quelle di Minturno tra le più basse. Un’operazione che garantirebbe un notevole gettito nelle casse comunali ma a discapito degli utenti che si ritroveranno aumenti in bolletta.