MINTURNO – Il blitz dei carabinieri del Nas operato in un caseificio ubicato sul territorio comunale di Minturno, con il conseguente sequestro di 26mila litri di latte proveniente dalla Germania contenuto in una cisterna, non poteva passare inosservato alle associazioni di categoria. In particolare, è la Coldiretti a intervenire sulla questione.
“Una singolare coincidenza ha voluto che mentre il governo annunciava il cambio di nome del Ministero delle Politiche Agricole, che diventa dell’Agroalimentare in virtù dei successi del Made in Italy nel mondo, i carabinieri del Nas, in prima linea nel contrasto alle contraffazioni alimentari, sequestravano presso un caseificio di Minturno una cisterna di 26mila litri di latte importati dalla Germania”. Così commenta l’episodio il direttore di Coldiretti Latina, Giuseppe Campione.
“Aver appreso, grazie alle nostre verifiche, che l’azienda interessata dal provvedimento non è nostra affiliata – prosegue Campione – non è bastato a mitigare lo sconforto seguito alla notizia. L’episodio, infatti, insieme alla non condivisibile scelta imprenditoriale di approvvigionarsi di materia prima dall’estero, rilancia interrogativi e perplessità sul persistere di alcuni in una prassi produttiva e commerciale che va nella direzione opposta a quella virtuosa lungo la quale si muove, evidentemente, la stragrande maggioranza delle imprese pontine che, anche lo scorso anno, hanno contribuito in maniera determinante al Pil agricolo regionale e al successo dei nostri prodotti tipici nel mondo.
A Latina produciamo qualità. I nostri agricoltori sono tra i più apprezzati ambasciatori dell’originale agroalimentare italiano, esaltiamo la ricchezza di una territorialità che esprime ovunque eccellenze tracciabili ma sovente siamo costretti a confrontarci con fatti che raccontano di comportamenti eticamente riprovevoli. I produttori Coldiretti fanno mozzarelle con latte pontino, avendo ben chiaro il valore aggiunto della filiera locale, che deve la propria fortuna alla scelta netta e senza compromessi di operare in trasparenza in tutti i passaggi, dalla mungitura alla trasformazione.
Vorremmo che anche coloro che scelgono di produrre mozzarelle con latte tedesco trovassero il coraggio della lealtà, spiegando ai clienti che di latte pontino nelle mozzarelle che stanno per comprare ce ne sarà, nella migliore delle ipotesi, una goccia.
Nella messianica attesa che tutti vorranno un giorno attenersi all’etica della trasparenza – conclude Campione – invito intanto i consumatori a rivolgersi dai produttori soci Coldiretti e Campagna Amica. Che sono riconoscibili, tracciabili, forti di una storia personale di consolidato legame col territorio. Che vendono ai propri clienti i prodotti che essi stessi portano nelle cucine delle proprie case, che essi stessi servono sulle tavole delle proprie famiglie”.