FORMIA – La Guardia Costiera di Gaeta ha richiesto l’intervento dei sub per sviluppare immagini subacquee del peschereccio affondato ieri pomeriggio, di cui una parte ancora sul fondo del mare al largo del porto di Formia. Ieri è stata recuperata soltanto la parte più in superficie della paranza “Sant’Erasmo”, lunga 17 metri, che in seguito alla collisione con la nave mercantile ferma alla fonda si è praticamente spezzato in due.
Le immagini prodotte dalle unità subacquee, che si attendono in mattinata al porto di Formia, serviranno a capire meglio cosa c’è in fondo al mare ed eventualmente se vi siano problemi dal punto di vista ambientale, anche se già ieri sono state svolte tutte le operazioni atte ad arginare ogni rilascio di carburante in mare grazie all’intervento di un mezzo navale dei Vigili del Fuoco nonché del rimorchiatore “Bino”, specializzato in attività antinquinamento, dislocato nel porto di Gaeta dal Ministero dell’Ambiente.
Il tutto servirà alla Guardia Costiera di Gaeta – che sta svolgendo l’inchiesta su direttive della Procura della Repubblica di Cassino – ad aggiungere un ulteriore tassello alla ricostruzione della dinamica che ha portato al drammatico incidente e stabilire le eventuali responsabilità.
In seguito all’incidente, come è noto, è deceduto un marinaio di 61 anni, Giovanni Centola, mentre il titolare dell’imbarcazione, Pompeo Scarpellino, è rimasto ferito e si trova ricoverato presso l’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia ma non è in pericolo di vita.
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