FORMIA – Fermate questa strage. Senza “se” e senza “ma”. E’ l’accorato grido d’allarme lanciato dalla comunità di Penitro, alla periferia orientale di Formia, dopo l’ultimo tributo di sangue versato a causa della discussa gestione e manutenzione del tratto iniziale della superstrada per Cassino.
L’investimento mortale di Michela Minchella, deceduta a soli 22 anni mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali dopo essere scesa da un autobus diretto a Cassino, ha aggravato un bilancio, pesantissimo, maturato negli ultimi tre anni. Michela Minchella è stata la terza persona che ha perso la vita, per diverse ragioni, in un tratto di superstrada di appena 200 metri. Una quarta persona da un anno esatto è ancora ricoverata in un centro neurologico di recupero di Roma: si tratta di Carmen Caramanica, di soli 39 anni, moglie dell’ex assessore al turismo del comune di Formia, Vittorio Pecorino, anche lei falciata mentre attraversava la strada, nello stesso punto di Michela, la sera del 25 gennaio 2015 dopo aver partecipato ad una riunione preparativa per il Carnevale di Penitro.
Il tratto iniziale della strada regionale 630, la più conosciuta Formia-Cassino versa nelle stesse condizioni di quarant’anni fa: misure di sicurezza zero, impianti di illuminazione neanche a parlarne e fermate dei pullman – quella utilizzata da Michela di fronte l’abitazione della zia dopo un pomeriggio trascorso a studiare con alcuni amici di università – posizionate alla meglio e senza alcuna forma di protezione sul ciglio della strada…
E invece basterebbe poco con i pullman del servizio urbano obbligati a fermarsi presso fermate degne di questo nome e quelli extraurbani del Cotral costretti a sostare nel centro urbano di Penitro. In attesa della realizzazione delle reclamizzate rotatorie da parte dell’Astral, si aggiunge un atro drammatico paradosso a questa annunciata tragedia.
Gli imprenditori, gli artigiani e i titolari delle attività commerciali operanti lungo il tratto iniziale della superstrada continuano a chiedere la rimozione della doppia striscia continua perché al momento è – Codice della strada in mano – vietato svoltare a sinistra, sia provenendo da Formia che dalla direzione opposta. E per raggiungere la propria destinazione bisogna circumnavigare il Capo di Buona Speranza… a Penitro di Formia.
Saverio Forte