GAETA – Undici società armatoriali italiane hanno oggi “battezzato” l’avvio dei corsi dell’I.T.S Fondazione Caboto destinati a 50 allievi che verranno assunti e imbarcati sulle loro navi, una volta concluso il biennio di formazione nel quale avranno l’opportunità, già in fase di addestramento, di navigare per i mari del mondo.
Contestualmente altri 23 allievi diplomatisi oggi in “Tecnico Superiore per la mobilità delle persone e delle merci – Conduzione del Mezzo e Gestione Apparati” hanno ricevuto una lettera di assunzione da parte di Amoretti Armatori Group, Finaval, Fratelli d’Amico, Gruppo d’Amico e Premuda per un prossimo imbarco sulle loro navi.
Numeri rilevanti che confermano la necessità da parte dei protagonisti dell’economia del mare di attingere da percorsi qualificati come quelli degli I.T.S. idonei a preparare i giovani ad inserirsi, con un bagaglio formativo e di esperienza a bordo. “Gli Istituti tecnici superiori ci hanno dimostrato che quando scuola, mondo del lavoro, Università ed enti di ricerca dialogano i risultati si vedono – ha dichiarato Gabriele Toccafondi – Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione. L’ITS Caboto è un esempio concreto, consolidato nel tempo, di come il modello degli ITS può e deve funzionare: gli ITS devono rappresentare l’espressione formativa del tessuto industriale ed economico di un territorio, così come avviene a Gaeta e come dimostra l’altissimo tasso di occupati tra i ragazzi appena diplomati. Come Governo e come MIUR stiamo lavorando per individuare una strategia per rilanciare e consolidare il sistema degli ITS e farlo diventare il canale di formazione tecnica terziaria di questo Paese, efficace e visibile, alternativo all’università, di pari dignità”.
“L’esperienza formativa dell’dell’I.T.S. “Fondazione G. Caboto” che raggiunge ancora una volta il 100% di occupazione dei suoi diplomati, è l’esempio concreto dell’efficacia dei partenariati della conoscenza – ha aggiunto Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura e Istruzione presso il Parlamento europeo. Per combattere la dispersione scolastica bisogna investire in borse di studio e lavoro, stage retribuiti e alternanza scuola-lavoro. Per ridurre il fenomeno dei Neet, va potenziato il raccordo tra scuole e formazione professionale e imprese. In Europa stiamo investendo risorse e attenzione per migliorare e potenziare il sistema di orientamento e formazione lavoro – a cominciare dai centri per l’impiego – e il raccordo tra scuole e formazione professionale e imprese, rivedendo anche il funzionamento dell’apprendistato. Il 59% dei diplomati dell`istruzione e formazione professionale lavora subito dopo il conseguimento del titolo e il 50% a tre anni dalla qualifica. Sono numeri che devono che confermano quanto istruzione, formazione e lavoro siano strettamente collegate”