LATINA – In occasione del centenario dello scoppio della I Guerra Mondiale, la casa editrice Herald Editore in collaborazione con l’Istituto del Nastro Azzurro – Federazione Provinciale di Latina – e la Scuola Nautica della Guardia di Finanza, promuove la mostra storica “Dopo i Cannoni il Silenzio – I ragazzi del ’99: storie di giovani soldati”.
L’esposizione svilupperà un percorso storico biografico sul primo conflitto mondiale puntando i riflettori sul tema della chiamata alle armi dei ragazzi del ’99 e dunque sul vasto fenomeno della mobilitazione di quanti, non ancora diciottenni, si trovarono loro malgrado ad affrontare l’orrore della Grande Guerra.
Dal 29 Gennaio al 7 Febbraio 2016 la rassegna sarà presente a Latina nello storico Palazzo M, in Corso della Repubblica 234/236, per la prima tappa di quella che sarà una mostra itinerante, spendibile su tutto il territorio nazionale. Il progetto nasce dall’idea di rendere omaggio ad una ricorrenza tanto importante promuovendo un’iniziativa storiografica e di ricerca che conferisca il giusto merito a tanti giovani morti per la Patria e troppo spesso dimenticati.
Idealmente l’esposizione si compone di due momenti: una prima parte dedicata alle storie dei soldati, con la ricostruzione della vita al fronte e una seconda parte con reperti e cimeli di guerra. I materiali utilizzati per l’organizzazione della mostra e la realizzazione del relativo catalogo sono di differenti tipologia e provenienza: fotografie, lettere e cartoline, documenti d’archivio, reperti militari e quotidiani d’epoca.
“L’idea è quella di allestire una mostra che non sia solo per un pubblico specialista ma che, attraverso il quotidiano delle vite che racconto, possa appassionare anche un pubblico distante da tematiche storiche”, queste le parole della curatrice della mostra, Isadora Medri, che ben definiscono l’intento di tutta la manifestazione.
Cento anni dopo il 1915, lo scopo della mostra è quello di sensibilizzare il pubblico su un tema poco approfondito dalla trattazione ufficiale in materia di Grande Guerra e di avvicinarvi anche le scolaresche. Un atto dovuto, per non dimenticare tutte quelle “microstorie” che compongono una delle più importanti pagine della storia italiana, vissuta da almeno due generazioni che soffrirono delle tragedie portate dal conflitto.