Fortunatamente tutte le operazioni atte ad arginare ogni rilascio di carburante in mare sono state svolte già ieri grazie all’intervento di un mezzo navale dei Vigili del Fuoco nonché del rimorchiatore “Bino”, specializzato in attività antinquinamento, dislocato nel porto di Gaeta dal Ministero dell’Ambiente.
Desta però preoccupazione la situazione in fondo al mare proprio per quei barili di gasolio che comunque non avrebbero subito alcun danneggiamento.
Le indagini dei sommozzatori proseguiranno anche domani e nei prossimi giorni, nella speranza che le condizioni di visibilità marina siano migliori per poter compiere al meglio tutte le operazioni di recupero del relitto e del carico di carburante.
In merito alla dinamica dell’incidente, sembrerebbe che i due pescatori fossero impegnati nell’espletare le procedure riguardo il pescato, ovvero la separazione dei prodotti ittici e la compilazione dei documenti ma anche la pulizia delle reti. Tempi ristretti dovuti alla fretta di raggiungere l’asta del pomeriggio per poter piazzare il proprio pescato. Pare sia una pratica comune nella marineria locale svolgere queste operazioni, inserendo il pilota automatico. Se davvero stanno così le cose, l’incidente sarebbe stato dovuto ad un errore di valutazione dei due pescatori che non avrebbero quindi previsto il posizionamento della nave cisterna.
Sarà il comandante del peschereccio “Sant’Erasmo”, Pompeo Scarpellino, non appena dimesso dall’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia dove si trova attualmente ricoverato, a chiarire ciò che sia realmente successo quando verrà ascoltato dai militari della Guardia Costiera.