VENTOTENE – È raggiante il sindaco Giuseppe Assenso per aver strappato 30 milioni in più a quanto preventivato inizialmente dal governo per Ventotene e Santo Stefano.
“Oggi (ieri per chi legge) è una giornata storica. Ritengo che il progetto annunciato dal presidente Matteo Renzi e che riguarda sia il carcere di Santo Stefano che l’Isola di Ventotene parta da oggi. Sono promesse, le ritengo promesse ma sono sicuro andranno a buon fine. Durante la visita a Santo Stefano il premier mi ha chiesto una cifra per l’eventuale recupero del penitenziario. Un progetto che abbiamo qui prevedeva una cifra attorno agli 80 milioni di euro. Inizialmente quando il premier doveva arrivare a Santo Stefano si parlava di 50 milioni di euro, dopodiché, si è consultato anche con il ministro (Dario Franceschini, ministro dei beni culturali). Sono convinto che dopo tante promesse questa rimane quella buona…”. Nel suo discorso alla stampa Renzi ha specificato che la somma sarà stanziata nel tempo per tranche, contenute in più di una delibera del Cipe.
Per assenso una giornata dai due volti. Mentre gongolava, ieri c’era chi invece masticava amaro. Bruno Panuccio padre di Sara, quattordicenne deceduta ad aprile 2010 a seguito del crollo di una parete tufacea sovrastante la spiaggetta di Cala Rossano insieme alla coetanea Francesca Colonnello, non le manda certo a dire. Al loro arrivo sull’isola Assenso e Renzi sono passati a pochi metri dal luogo della tragedia, ma non c’è stato nemmeno un accenno a quei fatti, per i quali è in corso un procedimento giudiziario che coinvolge anche il comune di Ventotene.
“Al sindaco di Quarto – si è affidato Panuccio ai social network – è bastato essere indagata per essere cacciata a calci, mentre il sindaco di Ventotene, condannato in primo grado per l’omicidio di Sara e Francesca, oggi farà passerella in pompa magna, accanto al presidente del consiglio Renzi, e lo vedranno attraverso i media milioni di italiani. Due pesi e due misure ed il peso e la misura li danno le amicizie. Se avesi voluto oggi gli avrei potuto facilmente rovinare la festa. Sarebbe bastato presentarmi con venti amici e quattro striscioni e “prendermi” le telecamere e la loro attenzione. Ma lo lascio recitare in pace. Come attore è un fenomeno nella parte del buon amministratore. Ma tenga bene in mente che tra realtà e finzione, la prima verrà a galla e che ognuno ne sarà testimone”.
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