MINTURNO – No a progetti di accoglienza dei rifugiati. Lo dichiara il candidato a sindaco Massimo Signore, in merito al bando emanato dal commissario prefettizio Bruno Strati riguardante la ricerca di un soggetto collaboratore-gestore per la co-progettazione, organizzazione e gestione dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela rivolti ai richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria di un progetto territoriale aderente al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (FNPSA).
“In un momento difficile in cui non solo l’Italia, ma l’Europa tutta, si interroga sulla questione dell’accoglienza dei rifugiati per una serie di problemi che interessano i cittadini e che si riflettono anche sulla pressante richiesta di sicurezza – spiega Signore – la deliberazione del Commissario Dott. Bruno Strati inerente un progetto di accoglienza dei rifugiati è certamente una scelta politica, soprattutto perché gravata da un investimento economico incomprensibile, seppur minimo, se associato ai numerosi tagli disposti di recente sul sociale.
Scelte del genere suggerirebbero forme di consultazione diretta con i cittadini di Minturno, con l’apporto di rappresentanti delle forza politiche locali, dell’Anci, dell’Upi, delle organizzazioni di volontariato e di altri organismi sociali. Nulla di tutto questo.
Il nostro NO nasce da queste considerazioni, ancor più pregnanti ove si proceda ad un attento esame del bando: il punteggio attribuito agli appartamenti penalizza i centri unici, così come alla conoscenza del territorio viene attribuito un punteggio altissimo. Tali incongruenze, che pretendono chiarezza, trasmettono il fondato sospetto che questo progetto beneficerà solo e soltanto pochi soggetti, a discapito dell’intera comunità minturnese, in spregio alle indiscutibili problematiche derivanti dall’eventuale accoglienza dei rifugiati”.
L’avvocato Signore è intervenuto anche sul caso dell’impianto di mitilicoltura davanti a Monte d’Oro a Scauri: “L’amministrazione del giorno dopo. Sembra un classico dell’amministrazione minturnese e delle forze politiche tutte affannarsi e rincorrere il problema sempre dopo il suo verificarsi. Bisognava intervenire prima con una strategia politica di prevenzione, con un coinvolgimento di tutte le forze sociali interessate al fine di evitare lo scempio, soprattutto di impatto ambientale, che conseguirà alla installazione di un impianto di miticoltura, peraltro proprio in corrispondenza della parte più bella della nostra costa.
Non possiamo che nutrire una forte e seria speranza che il provvedimento regionale venga revocato, grazie all’intervento delle forze politiche di sinistra, che con la filiera, provincia regione, dovrebbero essere in grado di garantire almeno il raggiungimento di questo minimo risultato.
In mancanza ci troveremo di fronte all’ennesimo disastro politico, e non resterebbe altro che accettare passivamente l’ennesima scelta voluta da altri a discapito del nostro territorio. A quel punto dovremo solo sperare, e cercare di fare in modo, che chiunque governerà la nostra città si adoperi per far si che almeno da questa incresciosa situazione si creino i presupposti per un incremento occupazionale con forza lavoro della nostra città”.