FONDI – L’AssociAzione di Cultura Politica Obiettivo Comune, con il patrocinio del Comune di Fondi e del Sistema Bibliotecario del Sud Pontino, organizza per il prossimo 12 febbraio 2016 la presentazione del libro di Simone Nardone “Dal Porcellum alla Terza Repubblica”.
Il volume racconta dieci anni di storia politico-elettorale dell’Italia dal 2005 al 2015. Il libro uscito lo scorso dicembre, è un vero e proprio focus sul sistema politico e partitico del nostro Paese, alla luce del sistema elettorale utilizzato per quasi un decennio: tutto parte dall’approvazione della legge 270 del 2005, la così detta Legge Calderoli, poi ribattezzata Porcellum.
Il volume di Nardone mostra come tale sistema, tanto contestato quanto controverso, sia stato interpretato ogni volta diversamente dai partiti politici in vista delle tornate elettorali. Il libro, passando per le ipotesi di riforma del sistema che hanno riempito le pagine dei giornali e i cassetti delle commissioni parlamentari per un decennio, arriva fino alla sentenza della Corte Costituzionale del 2013. Ma l’analisi guarda alla così detta Terza Repubblica, aspettando la riforma costituzionale e l’applicazione del nuovo sistema elettorale.
Alla presentazione del libro “Dal Porcellum alla Terza Repubblica”, che si terrà presso la sala conferenze del Castello Caetani di Fondi a partire dalle ore 18,00, prenderanno parte oltre all’autore, due illustri accademici:
il professore emerito di Scienza Politica dell’Università di Bologna professor Gianfranco Pasquino (autore della prefazione al volume), e il docente di Sistemi Elettorali Comparati dell’Università di Roma Tre, professor Antonio Agosta.
Presentazione volume:
«Cosa sarebbe accaduto se nel 2006 si fosse votato con il Mattarellum? Chi avrebbe vinto le elezioni nel 2013, senza la comparsa dei Cinque Stelle? Come sarebbero disegnati oggi gli assetti politici italiani se nel 2005 non fosse stato approvato il Porcellum? A queste e a molte altre domande cerca di dare risposte questo libro. Una panoramica sui fatti politici e sulle esperienze elettorali con il sistema previsto dalla Legge 270 del 2005. Uno spaccato dell’Italia lungo dieci anni. Ma anche un’analisi su quello che è stato il sistema elettorale più criticato dell’epoca repubblicana. Un meccanismo che ha finito per rivoluzionare lo stesso sistema che avrebbe dovuto cristallizzare.»
SIMONE NARDONE, nato a Fondi (LT), classe 1987 giornalista pubblicista. Laureato nel 2011 in Scienze Politiche presso l’ateneo di Roma Tre con una tesi in Sistema politico italiano dal titolo “La riforma elettorale del 2005, gli effetti sul voto e sul sistema politico”, relatore il professor Antonio Agosta. Parallelamente al percorso di studi, ha svolto esperienze professionali sulla carta stampata, in redazioni radiofoniche, televisive, nonché come redattore di testate giornalistiche on-line. Attualmente firma articoli per il portale di geopolitica Formiche.net e cura il blog personale. È alla sua prima pubblicazione.
GIANFRANCO PASQUINO, attualmente professore emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna. Tra i fondatori della “Rivista Italiana di Scienza Politica”, ha anche diretto la rivista “Il Mulino”. Con l’omonima casa editrice ha pubblicato il suo primo lavoro nel 1970. Senatore della Sinistra Indipendente durante la IX e X legislatura (1983-1992), e dei Progressisti nella XII (1994- 1996). Ha ottenuto tre lauree onorarie: dalle Università di Buenos Aires, di La Plata e dall’Università Cattolica di Cordoba. Ha svolto un’intensa attività pubblicista firmando numerosi editoriali su giornali come “Il Sole 24 Ore” e “La Repubblica”. La sua ultima pubblicazione datata febbraio 2015 edita da Egea si intitola “Cittadini senza scettro – Le riforme sbagliate”.
ANTONIO AGOSTA, attualmente professore di Sistemi Elettorali Comparati presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Ha insegnato anche Scienza Politica e Sistema Politico Italiano. Attualmente è membro della Società italiana di scienza politica e della Società italiana di studi elettorali . Già consulente del Viminale, ha fatto parte di numerose commissioni di studio in sedi politico-istituzionali: in particolare, della “Commissione Zuliani” per la determinazione dei collegi elettorali uninominali, nominata dai presidenti delle Camere, nel 1993. Ha svolto, inoltre, le funzioni di capo dell’Ufficio legislativo del Ministro per le Riforme istituzionali nel governo Ciampi.
Precedentemente alla carriera accademica, dall’1981 al 2001, è stato viceprefetto vicario presso il Ministero dell’Interno.