LATINA – Il senatore Giuseppe Vacciano, iscritto al gruppo misto e membro della commissione finanze, ha presentato d’intesa con i colleghi Molinari, Simeoni, Bencini, Bignami e Musini una interrogazione destinata al ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Del Rio sullo stato della stazione ferroviaria di Latina, auspicando che vengano prese misure per il suo ammodernamento.
La stazione di Latina – si legge in una nota esplicativa – è uno snodo ferroviario a cui fa riferimento un bacino di utenza che comprende un capoluogo di provincia – che oramai supera i 120 mila abitanti -, diversi paesi collinari e, da qualche anno, anche la zona di Ponte Nuovo, dove sono approdati molti nuovi residenti vista la posizione strategica della fermata ferroviaria sull’asse Roma – Napoli. L’interrogazione depositata il 9 febbraio dal Sen. Vacciano, oltre a segnalare le considerevoli carenze che la struttura presenta, si fonda su quanto previsto dal Contratto di Programma stipulato tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – proprietario e responsabile degli impianti e stabili ferroviari, e RFI SpA – gestore. Il MIT, con l’avallo di RFI SpA, prevede che gli interventi prioritari non debbano rappresentare un mero arricchimento della dotazione de territorio, ma “un misurabile rapporto tra esigenze reali della domanda di mobilità e la rivisitazione dell’impianto economico del Paese, che pone con chiarezza la centralità dei nodi di intersezione delle reti e la loro qualità tecnologica, organizzativa e gestionale”. Insomma, ipse dixit.
Purtroppo, è da constatare che alla crescita urbanistica dell’area servita dalla stazione non sia seguito un aggiornamento della struttura soprattutto in termini di mobilità interna (raggiungimento del secondo binario e utilizzo delle toilettes), cioè l’abbattimento delle barriere architettoniche che ostacolano la piena ed autonoma fruibilità del servizio ferroviario dei cittadini portatori di handicap. Al Ministro Delrio sono state segnalate anche altre insufficienze che la struttura presenta: mancanza di pensiline sulle banchine che fiancheggiano i tre binari, in alcuni tratti parziale, in un caso totale; servizi igenici ridotti all’essenziale, non a norma, spesso inagibili o chiusi al pubblico; tabelloni luminosi per le comunicazioni al pubblico spesso fuori servizio; sala d’attesa inaccessibile.
Vacciano, oltre ai doveri del Ministro elencati nel Contratto di servizio 2012 – 2016 stipulato con RFI SpA – gruppo Ferrovie dello Stato Italiane SpA, fa appello anche all’intervento dell’Autorità di regolazione dei trasporti la quale provvede a garantire condizioni di accesso eque e non discriminatorie “alla mobilità dei passeggeri e delle merci in ambito nazionale, locale e urbano anche collegata a stazioni, aeroporti e porti”.
Da ultimo, si fa menzione anche della imminente privatizzazione delle Ferrovie dello Stato per il 40% del totale delle azioni fin ora detenute dallo Stato, ossia la cessione di parte delle quote a privati che non ha altro scopo che la necessità di “fare cassa” poiché, come noto, gli incassi ottenuti dalla privatizzazione saranno destinati all’abbattimento del debito pubblico, senza alcuna garanzia di miglioramento delle infrastrutture e servizi del settore ferroviario nazionale e ancor meno di quello regionale.