Minturno / Centro di accoglienza profughi, dubbi sulla procedura di selezione

MINTURNO – La Cooperativa Alternata S.I.Lo.S. onlus, che era coinvolta nel progetto presentato dal Consorzio Sociale Pegaso di Rieti, il quale per soli due punti non si è aggiudicato la gara per l’individuazione di un ente gestore per l’accoglienza richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale sul territorio di Minturno (che è stata affidata al GUS – Gruppo Umana Solidarietà di Macerata), esprime i propri dubbi in merito alla procedura di selezione.

“La cooperativa scrivente – si legge in una nota a firma di Federica Marciano, responsabile Area Migrazioni – insieme a giovani operatori del territorio ha attivato una rete di cooperative, enti e associazioni a livello locale, regionale e nazionale presentandosi con una proposta altamente qualificata per il bando in essere. Nel giorno di mercoledì 10 febbraio la nostra socia e delegata di un grande consorzio che opera da anni nell’accoglienza nella provincia reatina ha assistito all’apertura delle buste contenenti le proposte progettuali, venendo coinvolta suo malgrado in un teatro dell’assurdo fatto di illazioni e nervosismi che poco si addicono alle stanze di un ente locale, al decoro e al rispetto dei suoi dipendenti e soprattutto a chi sapeva di presentarsi con una proposta che non lasciava adito a dubbi.

La proposta progettuale ha al suo interno il partenariato di tre importanti e pluririconosciute realtà del territorio regionale, enti e associazioni di caratura nazionale, forse conosciute solo agli addetti ai lavori come l’Asgi e Liberi Nantes, ma come dubitare della caratura della commissione esaminatrice. All’interno della rete presentata vi erano circa 50 adesioni di attività commerciali e associazioni del territorio, cooperative locali e regionali, uno staff multidisciplinare fatto di operatori e professionisti che operano nel settore con esperienza pluriennale. E inoltre c’era in quella proposta la voce di parte di un territorio, che è stato ascoltato, informato, con cui il progetto è stato condiviso e compartecipato, c’era la voce e l’impegno di operatori sociali del territorio che sono stanchi di dover esportare le proprie competenze in altri luoghi che non siano quelli di appartenenza.

Il territorio e la popolazione di Minturno hanno perso una grande occasione, per far crescere, sia a livello economico, sia formativo la propria città. Quello che sconcerta e che rammarica è che all’apertura delle buste contenenti i progetti è risultato palese a tutti i partecipanti quanto sia stata valida la proposta progettuale presentata, tanto da scatenare i nervosismi e le illazioni da parte del competitor.

E’ la solita storia italiana ci è stato risposto da più parti, ma noi non crediamo sia solo una storia che fa emergere dubbi su un esito che se poteva sembrare scontato cosi non è stato, è soprattutto una sconfitta per quanti non sapranno mai cosa e chi è stato estromesso dal territorio andando a selezionare “altro”. Sappiamo bene che il punteggio finale 92 a 90 altro non è che frutto di una scelta discrezionale, al di fuori di ogni parametro oggettivo, o meglio… i parametri potevano esserci e c’erano… il bello sarebbe capire se qualcuno li conosce e li applica.

Il nostro impegno quotidiano verso la città e verso i cittadini richiedenti protezione internazionale e asilo politico non è affievolito da queste dinamiche, ma continua ad essere vivo, è il nostro lavoro lo facciamo con passione e competenza cercando in ogni azione di tenere vivo il coinvolgimento di un territorio sia nella azione che nella co-responsabilità, pertanto invitiamo quanti siano interessati a partecipare ad un evento informativo – già programmato da tempo – “ImmIgrantiAmo” che si terrà sabato 20 febbraio presso l’aula magna del liceo scientifico dalle ore 16,00 e che vedrà coinvolte realtà del territorio (Sprar di Sessa, Spar di Itri…) per spiegare e discutere del sistema SPRAR.

Ovviamente – conclude la nota – a che loro enti aderenti alla rete della proposta progettuale, ma questa è un ‘altra storia, e sarebbe potuto essere – insieme alla proposta presentata – un capitolo per una bella storia da ri-scrivere insieme con il territorio e con chi il territorio lo vive quotidianamente”.

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