Gaeta / Mitrano: “Acqualatina diventi pubblica. Acea ha già fallito”

GAETA – Durissimo intervento del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano contro il distacco dell’acqua a famiglie con minori e bambini. Ma le sue parole colpiscono direttamente anche Acea che dovrebbe subentrare nelle quote del privato Veolia.

“Ritengo che in questo momento di grande crisi – ha detto il primo cittadino in consiglio comunale, illustrando la delibera di iniziativa popolare contro il distacco e la riduzione del flusso idrico degli utenti morosi – occorra stare vicino ai soggetti più disagiati. Togliere un euro ad una persona che ha un reddito è sicuramente meno impattante rispetto a togliere pochissimi euro ad una persona che ha reddito zero o minimale. Ringrazio il consigliere Raimondi che ha voluto anticipare il punto all’ordine del giorno.

Come maggioranza abbiamo accolto questa richiesta dei cittadini e l’abbiamo fatta nostra.

Comunicheremo, come ha fatto Formia, la nostra decisione ad Acqualatina. Ovviamente questi enti hanno la loro autonomia. Ma noi dovremo avere la capacità, come comuni del Golfo, di metterci insieme, fare delle note congiunte per avere ancora più forza finché questa delibera diventi esecutiva, diventi cioè cantierabile. So che qualche mese fa è stata approvata dal comune di Formia. Ad oggi non vedo novità da parte dell’Ato e di Acqualatina. Con l’approvazione di oggi si dà più forza, per essere ancora di più incisivi e protagonisti insieme a tutta l’assise comunale. Ovviamente noi ci faremo carico di questa problematica andando oltre la comunicazione formale. Alla prima assemblea dei sindaci appartenenti all’Ato 4, renderò pubblica la necessità dell’applicazione immediata. Non possiamo consentire che al 2016 ci siano persone che non abbiano attivato le utenze idriche. Neanche in Africa succedono queste cose.

Dobbiamo fare in modo di dare il giusto riconoscimento di un diritto che non può essere tolto a persone disagiate. Non voglio pensare a bambini ed a minorenni. Sapere, come è emerso nell’assemblea di Villa delle Sirene – dove ho inviato l’assessore Raffaele Matarazzo per portare la solidarietà dell’amministrazione comunale e la nostra condivisione piena a questa iniziativa – che ci siano famiglie con minori che rimangono senz’acqua non può essere tollerato. Ho sentito una storia che fa venire i brividi. Una famiglia che non ha la possibilità di aprire l’acqua per lavarsi, per cucinare, per fare il minimo indispensabile. Questi sono diritti primari che dobbiamo garantire. Non può essere che nel 2016 questa società convulsa, disanimata, senza valori… quando c’è un disagio sociale la matematica viene messa da parte. Si deve trovare un sistema diverso. Mi congratulo come il comitato spontaneo di lotta contro Acqualatina perchè all’interno della delibera sono inseriti anche una serie di riferimenti giuridici ed amministrativi.

Tutte le amministrazioni della provincia di Latina devono avere la consapevolezza di non lasciare le partecipazioni del socio privato ad Acea. Dobbiamo scendere in piazza per bloccare questo. Vogliamo far diventare il gestore idrico a partecipazione pubblica al 100%, perchè l’acqua è un bene pubblico? Allora la sfida è quella di mettere tutti I comuni intorno ad un tavolo ed acquisire tutte le partecipazioni del privato affinchè l’acqua diventi realmente pubblica. Altrimenti facciamo solo filosofia politica. Se non diamo anche un messaggio forte. Dove è Acea le società sono fallite tutte. Dove è Acea c’è stata una mala gestione. Acqualatina, fino a prova contraria, ad oggi ha sempre prodotto utili. Ha sempre prodotto un miglioramento con tutte le difficoltà del mondo. Dobbiamo anche pensare che Acqualatina ha ereditato un sistema completamente compromesso con il vecchio consorzio degli Aurunci.

Chiediamo oggi ad Acqualatina uno sforzo. Lo sforzo di dedicarsi alle fasce sociali più deboli. O se non ha risorse di caricare questo sforzo verso I soggetti che hanno una maggiore possibilità economica.

Abbiamo deciso di portare questa delibera al primo consiglio utile. Avevo avuto un incontro con I ragazzi del comitato. Avevo detto che nel secondo o nel terzo consiglio comunale successivo a questo l’avremmo portata in aula. Invece con la maggioranza, in maniera matura, abbiamo deciso di anticipare tutti i tempi ed inserire l’ordine del giorno nella prima seduta utile”.

Il primo cittadino si è poi schierato apertamente per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Le opposizioni hanno ricordato invece come Mitrano non si sia opposto quando l’assemblea dei sindaci ha approvato l’aumento delle tariffe.

La scelta del consiglio non ha convinto il consigliere Accetta che ha insistito a lungo perché, in alternativa, fossse costituito un fondo di solidarietà con soldi provenienti dalle casse comunali a favore degli utenti morosi, ma il presidente presidente Luigi Coscione si è opposto spiegando che il tipo di delibera non è emendabile e dunque la proposta andrà esaminata successivamente in sede di variazione di bilancio. Nel corso del dibattito Mitrano è stato tacciato più volte di aver compiuto una mossa “comunista”. Di certo l’abbraccio ai valori del centro sinistra, non è mai stato così forte in questi primi quattro anni di mandato.

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