CASSINO – Alberi ridotti a scheletri e privati della loro folta chioma. E’ questa la scena “macabra” che si presenta dal qualche giorno in Via G. Di Biasio a Cassino, al parcheggio antistante la casa di cura privata “San Raffaele Cassino”. Esemplari di Eucalyptus (Eucalipti) privati della splendida chioma e dei suo rami, che raggiungevano un altezza di almeno 5 piani di un palazzo.
La potatura degli alberi è un intervento delicato e di estrema importanza necessario a migliorare la vita degli esemplari e per stimolare la produzione di frutti o fioriture. La potatura mira all’eliminazione delle parti malate o morte dell’albero che possono cadere, riqualificando e riequilibrando la forma della chioma per l’utilizzazione ottimale della luce solare. Si tratta comunque di un intervento stressante per l’albero che deve essere eseguito con criterio e intelligenza da personale altamente qualificato. Purtroppo la questione delle potature è un punto dolente e ampiamente dibattuto in tantissime amministrazioni comunali.
Nei centri urbani e lungo le strade assistiamo troppo spesso a interventi particolarmente pesanti che riducono gli alberi a veri e propri appendiabiti viventi. La capitozzatura degli alberi è controproducente per la stabilità e la salute degli stessi perchè provoca l’asportazione delle grosse ramificazioni principali dal tronco con effetti distruttivi per l’essere vivente. L’eliminazione di tutte le ramificazioni di un albero, inoltre, impedisce anche agli uccelli di creare dei nidi o a mammiferi di trovarvi dimora. L’albero, in pratica, viene a perdere anche la sua funzione fondamentale di “ecosistema”.
Per questo motivo, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste Salvatore Avella (Fare Verde Onlus) e Alessandro Barbieri (Consulta dell’Ambiente) ha denunciato nella mattinata del 1° aprile 2015 il fatto alla Procura della Repubblica di Cassino, al Sindaco, al comando di Polizia Municipale, al Corpo Forestale dello Stato e al Comando di Polizia Provinciale.
“Con questa denuncia – precisano gli ambientalisti – chiediamo che venga svolta ogni opportuna indagine al fine di verificare la configurabilità, in concreto, del reato/i sopraccitato/i (e se ancora in atto si chiede di predisporre l’immediata sospensione delle irregolari operazioni di potatura prima che il reato possa essere portato ad ulteriori conseguenze) e che i responsabili siano perseguiti penalmente. E’ ora di fermare lo scempio perpetuato di erronee potature che minacciano la vita dei nostri patriarchi verdi. Adesso più che mai chiediamo l’adozione del Regolamento per la Tutela del Verde Pubblico e Privato, approvato dalla Consulta dell’Ambiente di Cassino circa due anni fa, ma mai portato in Consiglio Comunale per l’adozione”.
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