MINTURNO – Le associazioni, che stanno portando avanti una raccolta firme contro la realizzazione di un impianto di mitilicoltura a ridosso di Monte d’Oro a Scauri, hanno incontrato il commissario prefettizio del Comune di Minturno, Bruno Strati, nel corso del quale è stata visionata la documentazione attinente l’impianto di mitilicoltura che lo stesso commissario ha prelevato in Regione.
“L’incontro col commissario – si legge in una nota – ha permesso di far di aggiungere qualche tassello in più a questa faccenda che sembra adornata di tanti misteri. Si è preso atto così di alcuni elementi importanti sullo state dei fatti ad oggi: il primo è che non esiste ancora una autorizzazione definitiva da parte della Regione all’insediamento dell’impianto.
Se è pur vero poi che sono stati già espressi da parte di alcuni organi di competenza, pareri favorevoli all’impianto, è altrettanto vero che esiste un parere della Capitaneria di Porto di Gaeta che da un lato detta una prescrizione sulla localizzazione dell’impianto perché troppo vicino ai punti di fonda (aree di attracco delle navi) per cui si rende necessario uno spostamento dello stesso, dall’altro suggerisce l’inserimento delle valutazione di ulteriori organismi quali il Ministero dell’Ambiente, dell’Arpa, della Direzione Generale della Pesca e dell’Agricoltura e della Soprintendenza dei Beni Archeologici.
Dalla documentazione traspare infatti che la valutazione di impatto ambientale è stata effettuata circoscrivendola all’impianto e all’area su cui esso si estenderà, tralasciando una valutazione di impatto globale che tenga cioè conto della sua contestualizzazione in una area, qual’è quella del golfo di Gaeta, dove già esistono tanti altri fattori di alterazione dell’ambiente marino e a cui ora si va a sommare l’impianto in questione.
Inoltre non è stata fatta una valutazione sanitaria per tener conto dell’impatto sull’impianto dello scarico delle acque reflue in mare del depuratore di Formia.
Anche le associazioni del territorio – conclude la nota – intendono utilizzare dette motivazioni come movente della petizione popolare in corso in questi giorni contro l’impianto di mitilicoltura sulla costa minturnese e che sarà presenta a breve in Regione”.