FROSINONE – “Ho concordato con il Presidente Pompeo la convocazione, a breve, del Comitato per il Lavoro e lo Sviluppo per sottoporre a tutti gli attori territoriali la proposta di candidare Frosinone a Zona Economica Speciale, in pieno accordo con quanto espresso dal Presidente di Confimprese Italia Guido D’Amico”.
E’ quanto afferma in una nota il Vicepresidente della Provincia di Frosinone Andrea Amata.
“Le “ZES” costituiscono uno strumento operativo per lo sviluppo che prevede incentivi per la realizzazione degli investimenti iniziali, poi agevolazioni fiscali, sospensione del pagamento dell’Iva e dei dazi, semplificazione delle procedure doganali, esenzione fiscale, riduzione (o azzeramento) delle imposte sui redditi (Irap e Ires) e delle imposte sulla proprietà, esenzioni o riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni e, infine, disponibilità di terreni a canoni ridotti e utenze a tariffe agevolate e rappresentano l’ultimissima novità in tema di strumenti di politica attiva di sviluppo locale”.
“In Polonia – argomenta Amata – dove sono stati già sperimentate con successo, le ZES hanno generato uno shock positivo dell’economia. Anche la provincia di Frosinone dovrebbe poterne usufruire, a patto che questo territorio sappia lavorare in sinergia e remare dalla stessa parte. Qualcuno potrebbe obiettare che tale misura si configura come un aiuto di Stato, dunque vietata dalla normativa, ma se è stata realizzata in Polonia, paese comunitario, perché non si può fare lo stesso in Italia?”.
“E’ necessario però che tale proposta abbia la spinta propulsiva e la forza che viene da un territorio nel suo insieme, che sappia dimostrare come l’unico obiettivo che interessa perseguire è l’interesse della propria comunità, il Bene comune, per poi sperare di avere successo nelle sedi deputate all’istituzione”.
“Metodologicamente e operativamente – conclude Amata – la proposta progettuale deve nascere dal territorio ed essere gestita dal territorio, evitando le storture e gli errori dell’accordo di programma, che ha perso la sua efficacia quando la cabina di regia è stata spostata in altri lidi, romani. Questo errore non possiamo più permettercelo, non solo per la gravità della situazione occupazionale, ma anche come sussulto di orgoglio che genera l’appartenenza ad una terra come la Ciociaria. Ecco perché occorre che passi attraverso il Comitato del Lavoro e dello Sviluppo, in cui sono rappresentati tutti gli stakeholders locali”.