MINTURNO – Ancora problemi per il nuovo appalto dei rifiuti solidi urbani del Comune di Minturno. Come già abbiamo accennato ieri, il commissario prefettizio Bruno Strati ha affidato l’incarico all’ufficio tutela ambientale per dare seguito ad una procedura negoziata con almeno cinque aziende. Conditio sine qua non, però, è la pubblicazione della gara definitiva, senza la quale anche la negoziata salterebbe. Una procedura obbligata, prevista dalla legge, che il dott. Strati sta seguendo alla lettera, con rigore, rispetto a quanto accaduto in passato con le precedenti amministrazioni.
Il bando per poter essere espletato deve passare per la centrale unica di committenza, il cui contratto sarà stipulato il prossimo 4 marzo con i sindaci di Formia e Gaeta Sandro Bartolomeo e Cosmo Mitrano. Dopo di che seguirà la redazione del regolamento. I tempi sono molto ristretti ed entro il 31 marzo si dovrà procedere con la pubblicazione. Per questo il commissario Strati aveva pensato di rivolgersi all’Asmel, consorzio al quale si era già rivolta l’amministrazione Graziano e che poi era stata bocciata dall’Anac. Purtroppo, dalla terza sezione del Tar Lazio è arrivato un altro stop.
Con la sentenza n. 2339/2016 depositata lo scorso 22 febbraio, infatti, il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso dell’Asmel (società consortile costituita per aggregare gli appalti dei comuni) contro la delibera Anac n. 32/2015 con la quale l’Autorità nazionale anticorruzione ha bocciato la centrale di committenza costituita dall’Asmel.
Secondo i giudici amministrativi la centrale di committenza Asmel non è riconducibile ad alcuno dei modelli legali di soggetti aggregatori, per la presenza nella compagine consortile di un’associazione di diritto privato che resta tale anche se gli associati sono dei Comuni. Ricordiamo che fino a questo pronunciamento del Tar Lazio, il Consiglio di Stato aveva confermato lo stop solo per le nuove gare della società consortile, tra le quali vi era anche Minturno.
Ora il commissario Strati sta cercando una soluzione alternativa, ovvero collegarsi con i Comuni di Itri e Terracina, entrambi commissariati, per aderire ad un consorzio temporaneo al fine di bandire la nuova gara entro il 31 marzo, sempre se i tempi della centrale unica di committenza con Formia e Gaeta non vengano accorciati. Un’altra soluzione estrema potrebbe essere quella di firmare un’ordinanza al fine di garantire il servizio anche per la stagione estiva, vista l’obiettiva difficoltà nell’espletare il nuovo bando.
Di certo, la notizia di questa mattina degli 11 indagati nell’ambito della maxi inchiesta svolta dalla Guardia di Finanza ha messo in subbuglio gli uffici comunali, perché affiora lo spettro di un terzo capitolo sull’affaire rifiuti che sembra non avere fine. E su questo il commissario Strati, pur tra le mille difficoltà, sta cercando di mettere delle regole precise e far rispettare le normative.
Giuseppe Mallozzi
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