GAETA – Il primo marzo riprende il servizio di vigilanza e controllo della sosta a pagamento a Gaeta ma pur essendo alla vigilia di tale data non si sa niente di ufficiale in merito. A farlo notare è “Il Veliero” che stigmatizza la mancanza di chiarezza verso la cittadinanza da parte dell’Amministrazione comunale in carica. La Giunta aveva reso gratuita in via sperimentale la sosta dal 1 novembre fino al 29 febbraio solo per chi veniva da fuori città e non per i residenti ma da allora sull’argomento linee blu è calato un misterioso silenzio. Contestualmente si sono espletate le procedure della gara d’appalto che hanno portato all’affidamento del servizio per i prossimi cinque anni alla Cooperativa Blu Gaeta a fronte di un canone annuo di circa 600.000 euro.
“Nonostante ciò, però, si ignorano ancora aspetti fondamentali del servizio”, analizza “Il Veliero”. “Non si sa, ad esempio, se ci siano state modifiche delle tariffe degli abbonamenti e della sosta oraria, se il pagamento interesserà l’intero anno o solo alcuni mesi, come si farà a garantire l’imminente operatività del servizio visto che in città non sono stati installati i parcometri e se sia stato presentato ricorso o meno dall’altro soggetto partecipante alla gara”.
“Oltre a sottolineare l’assenza di comunicazione in merito, scrive l’associazione, esprimiamo delle considerazioni”. “A nostro avviso la sospensione della sosta, così come è stata concepita, non ha portato risultati apprezzabili in termini di presenze in città”. “Viceversa il provvedimento ha creato solo discriminazione tra residenti e turisti e disoccupazione del personale impiegato, esponendo tra l’altro il Comune ad un possibile danno erariale in quanto i mancati introiti figurano iscritti a bilancio come incassi”. Altro punto importante è la tutela occupazionale. “Va ricordato, chiarisce Il Veliero, che il Sindaco Mitrano aveva pubblicamente dichiarato a suo tempo che la Cooperativa nasceva per garantire continuità lavorativa a tutti gli ex-Soes (la società che gestiva precedentemente la sosta), a parità di condizioni lavorative e retributive tra soci fondatori e dipendenti; aspetto che, ci auguriamo, il Comune abbia garantito con il nuovo appalto”. “In questo momento di crisi se non si ha la capacità di creare posti di lavoro bisogna avere almeno il buon senso di tutelare quelli esistenti da anni dando dignità alle persone con lavori equamente retribuiti e non con contentini che hanno il sapore dell’elemosina”, conclude “Il Veliero”.