GAETA – È intitolata “Missione Misericordia” la mostra che domenica 13 marzo sarà inaugurata da P. Ferruccio Brambillasca, Superiore Generale del PIME, al Santuario della SS. Trinità, presso il complesso conosciuto come “Montagna Spaccata”. Il santuario è sede dei missionari del PIME.
Il taglio del nastro seguirà alla concelebrazione delle ore 12.00 presieduta dallo stesso P. Ferruccio, missionario per cinque anni in India e quindici in Giappone, e Superiore Generale del PIME dal 2013.
La mostra si ispira all’Anno Giubilare voluto da Papa Francesco. Richiamando le 14 opere di misericordia, presenta altrettanti progetti messi in campo dai missionari del PIME. Ne segnaliamo alcuni scelti a caso: P. Maurizio Bezzi, da 29 anni missionario in Camerun, aiuta i ragazzi di strada, drogati, usciti di prigione; P. Adriano Pelosin, missionario in Thailandia da 35 anni, si prodiga per i bambini poveri delle baraccopoli di Bangkok; Sr. Maria Zandonati, missionaria dell’Immacolata, lavora nella periferia di San Paolo, Brasile, convinta che i ragazzi poveri, “sebbene vivono tra violenza e povertà, sono preziosi agli occhi di Dio e del mondo”.
Le statistiche riportate dall’esposizione certamente faranno riflettere i visitatori: sono 800 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo; 100 milioni sono i ragazzi di strada, secondo l’Unicef; 232 milioni i migranti nel mondo: 70 il numero medio di persone che si suicidano ogni giorno in Giappone; 350 milioni le persone affette da depressione nel mondo secondo l’Oms. E via di questo passo, denunciando emergenze umanitarie che rovinano la vita creata di Dio.
Visitando la mostra, preparata dal gruppo di lavoro del Centro Missionario PIME di Milano e rivisitata da Typestudio di Gaeta, si conoscerà P. Carlo Torriani che ha fondato a Mumbai, India, il centro Swarg Dwar (Porta del Cielo) per i lebbrosi di ogni credo religioso; Fr. Fabio Mussi, missionario in Camerun, che in 5 anni ha fatto scavare circa 600 pozzi per acqua potabile ed eretto scuole, sfidando i terroristi di Boko Haram; il veterano P. Angelo Gianola, 95 anni ben portati, dei quali 44 trascorsi in Brasile, che dice: “Misericordia significa bontà. Se non avessi dato priorità alla bontà nella mia vita non sarei stato un missionario”.
“Missione Misericordia” quindi è una mostra che esce dagli schemi ordinari della semplice propaganda; presenta il vissuto di tanti missionari sparsi per il mondo, con l’unico scopo di trasmettere l’amore di Dio a chi fa fatica ad andare avanti, con un’esistenza non a misura d’uomo.