GAETA – Contatti con aziende russe, australiane e di altri paesi del nord Europa. Accordi per l’importazione e la commercializzazione di pellet in un mercato, come quello italiano, che è primo in Europa per consumo con 3,1 milioni di tonnellate, con un incremento di 300mila tonnellate rispetto al 2014. Presentazione alla forza vendita delle novità della prossima stagione.
In occasione di Progetto Fuoco, sono questi gli obiettivi raggiunti MyFire, startup al 100% italiana attiva in tutto il paese nell’importazione, nello sbarco, nel confezionamento e nella commercializzazione di pellet con l’omonimo brand. Un’organizzazione che nel 2014 ha permesso di ottenere la certificazione di qualità EnPlus A1 e A2, rilasciata a livello internazionale a quelle aziende che vengono premiate per l’ecosostenibilità del pellet e di tutta la sua filiera, dal processo produttivo e di consegna che sta alle sue spalle.
“Gli italiani chiedono pellet per riscaldare le proprie case, i propri uffici e le proprie caldaie condominiali. Ma l’Italia importa l’85% di questo prodotto,principalmente dal Nord America e dal mar Baltico, per forza di cose deve arrivare preferibilmente via nave nei porti dove siamo attivi (Gaeta, Ravenna e Savona). “ Spiega Gabriele Bergami, direttore vendite Italia di MyFire ®.
I contatti intercorsi a Progetto fuoco – da più parti riconosciuto come il maggior evento mondiale nel settore degli impianti e delle attrezzature per la produzione di calore dalla legna – porteranno MyFire a incrementare le quote di mercato in Italia, infatti numerosi accordi sono stati stipulati anche con rivenditori presenti sul territorio italiano e interessati alla commercializzazione del pellet MyFire.
Le novità della stagione 2016-2017
A progetto fuoco sono state presentate anche le novità della prossima stagione invernale:
1) MyFire ha iniziato un progetto di investimento di 6 milioni di euro per la creazione di nuovi impianti di packaging e aspirazione della segatura nei warehouse di Gaeta, Ravenna e Savona, per garantire un prodotto di sempre maggiore qualità;
2) è stato introdotto su tutti i brand un nuovo packaging ecosostenibile, ricavato solo da plastica riciclata;
3) sono stati inseriti i nuovi formati da 80 x 120 con 70 sacchi, per accontentare le esigenze della GDO e dei distributori più importanti;
4) e’ stato introdotto il nuovissimo ed esclusivo sacco da 10 kg con la maniglia, più facile e comodo da maneggiare;
5) è stato lanciato sul mercato il pellet di puro faggio, con il brand “super Faggio” che si affianca a quelli di puro legno di abete, di puro legno di conifere e di puro legno di yellow pine (o pino giallo). L’Utilizzo di legno di Faggio è rivolto ai clienti che grediscono il prodotto EnPlus A2 e non A1, ossia caratterizzato da parametri qualitativi e performance di riscaldamento leggermente inferiori;
Il supporto alle istituzioni
Progetto Fuoco è stata anche l’occasione per rinsaldare l’attività di supporto con Istituzioni nazionali come Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) e con altri operatori come produttori di pellet e di stufe al fine di sensibilizzare il governo italiano allo scopo di abbassare il regime Iva e farlo passare dal 22% attuale al 10%, ossia alla quota presente in Italia fino al 31 dicembre 2014.
Tutte queste novità sono state presentate alla forza vendite MyFire, composta da 30 agenti presenti su tutto il territorio nazionale.
Il pellet in Italia: i dati
Consumo di pellet nel 2015: 3,1 milioni di tonnellate (Europa: 21 milioni di tonnellate)
Consumo di pellet nel 2014: 2,8 milioni di tonnellate (Germania: 2 milioni)
Impianti presenti: 2,7 milioni (oltre il 96% sono stufe; oltre il 3% sono caldaie)
Nordovest: 31%; nordest: 26%
Stufe a pellet vendute nel 2015: 190mila (resto d’Europa: 390mila)
Principali fornitori: Austria, nord America, Croazia, Lituania, Francia
Produzione nazionale pellet: 385mila tonnellate, per il 90% insaccati
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