FONDI – «Questa volta nemmeno le acrobazie linguistiche del pur bravissimo addetto stampa bastano a trovare giustificazioni o scuse ai maldestri tentativi dell’Amministrazione comunale di aggirare il pronunciamento di un Tribunale della Repubblica.
Il comunicato di cosiddette precisazioni in merito agli appunti e alle critiche, che noi consiglieri del PD avevamo avanzato sulla decisione di prorogare l’appalto del servizio di illuminazione annullato dal TAR, inizia col dire che “il Comune di Fondi ha solamente affidato il servizio di manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione alla ditta” beneficiaria dell’appalto annullato.
Ma la determina dirigenziale, di contro, con una formulazione che continuiamo a definire quantomeno inconsueta, se non proprio irregolare, per un atto simile, “ dà atto” che “il servizio di manutenzione […] nonché la progettazione, l’esecuzione, la gestione e la manutenzione [di nuovo!!] degli interventi [….]continuerà ad essere svolto dalla ditta D’Urso”.
Riportiamo tra virgolette le testuali parole della determinazione. Non ce le siamo inventate noi! Anche perché, se lo avessimo fatto, almeno avremmo rispettato le regole della grammatica! Il comunicato prosegue dicendo che “i costi di tale manutenzione, inclusi nel canone di concessione, sono quelli derivanti dalla procedura di affidamento”. Ma a quanto ammontino i costi nella determinazione non è specificato. In ogni caso si conferma proprio quanto noi sosteniamo: si tratta di un impegno di spesa e, in quanto tale, avrebbe obbligatoriamente dovuto avere il visto di regolarità contabile che, invece, non c’è.
E infine arriviamo agli equilibrismi dialettici con cui si tenta di dare giustificazione al ritardo di 47 giorni con cui la determinazione è stata pubblicata. Il comunicato attribuisce il “differimento” della pubblicazione ad un “fisiologico ritardo”. Per restare alla metafora di ordine medico, a noi viene da pensare che un ritardo di 47 giorni debba considerarsi patologico, oltretutto riferibile ad una patologia invalidante, visto che un atto amministrativo, per essere pienamente efficace e , quindi, valido, deve necessariamente essere pubblicato.
E questo vale ancor più quando si tratta di una determinazione che implica un impegno finanziario, come logica e diritto fanno ritenere riguardo all’atto in esame. Vogliamo, comunque, ribadire che, se siamo intervenuti a porre all’attenzione dell’Amministrazione la dubbia regolarità dell’atto, lo abbiamo fatto non per spirito di polemica o per gusto di cogliere in fallo Sindaco o amministratori, ma solo nell’esclusivo interesse dei cittadini.
Per evitare, cioè, che essi oltre a dover pagare molto più del dovuto l’ammodernamento e la gestione del servizio di pubblica illuminazione a causa della scelta di affidarlo ad un privato, si trovino a dover sopportare ulteriori spese aggiuntive a causa di improvvidi provvedimenti dell’Amministrazione.»
E’ quanto riportato nel comunicato stampa a firma dei consiglieri comunali del Partito Democratico: Maria Civita Paparello, Mario Fiorillo e Luigi Parisella.
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