MINTURNO – Sono entrambi felici per la sentenza in appello che ha ribaltato, a sorpresa, quella di primo grado che li aveva visti condannati durante il processo Ego Eco nel 2013. Sia l’ex consigliere regionale Romolo Del Balzo che l’ex sindaco di Minturno Pino Sardelli erano i nomi eccellenti, i personaggi più in vista in un processo che ha rappresentato forse la più grande inchiesta su questioni amministrative degli ultimi tempi non solo a livello locale ma anche provinciale.
Oltre ai due politici, come già anticipato su Temporeale.info, sono stati assolti “per non aver commesso il fatto” anche il responsabile di servizio Carmine Violo, l’ex dirigente Anacleto Fini e il dipendente Gerardo Ruggeri. Confermate, invece, le condanne in primo grado per Vittorio Ciummo, condannato a 5 anni con interdizione perpetua dai Pubblici Uffici e multa da 3000 euro; Augusta Ciummo 2 anni e mezzo e 2000 euro; Anna Antonia Romano 2 anni e 1500 euro; Liberato De Simone 3 anni e 6 mesi e 2000 euro. Questi ultimi sono stati condannati anche a pagare le spese dell’appello.
Contattato al telefono, Romolo Del Balzo ha preferito non rilasciare dichiarazioni a caldo, limitandosi a dire di essere felicissimo per una sentenza che attendeva da tempo. L’ex presidente del consiglio comunale di Minturno ha riferito che indirà a breve una conferenza stampa affiancato dai sui tre avvocati Massimo Signore, Pasquale Cardillo Cupo e Gianni Lauretti. Alla domanda se in seguito a questa storica sentenza ha l’intenzione di candidarsi, il politico ha risposto: “Non è escluso, non ho preso ancora alcuna decisione ma ne voglio parlare prima con la mia famiglia”. Di certo, una discesa personale in campo di Del Balzo potrebbe alterare gli attuali equilibri politici.
Altrettanto soddisfatto per questa sentenza è l’ex sindaco Pino Sardelli: “Speravo di venire assolto perché ritengo di non aver fatto nulla. Io ho fatto il sindaco, mi sono preso la responsabilità di non lasciare il paese nella sporcizia, evitando lo sciopero dei netturbini che non erano stati pagati. È una decisione che ripeterei di nuovo. Ringrazio la mia famiglia e gli amici più stretti che mi sono restati vicino e per aver creduto sempre nella mia innocenza”. Sardelli fa sapere se non si candiderà alla prossime elezioni ma si proporrà sua moglie Rossana Tucciarone: “Mi potevo candidare lo stesso, anche in caso di conferma della sentenza di primo grado, in quanto l’interdizione dai pubblici uffici scadeva a maggio”. E smentisce anche alcune voci di un avvicinamento della lista Minturno Domani a Massimo Signore: “Sosterremo Aristide Galasso, così come deciso, non siamo soliti cambiare idea: se vinceremo saremo contenti, se andrà male almeno avremo combattuto”, conclude Sardelli.
Appena appresa la notizia, il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, ha subito rilasciato una nota stampa:
“Romolo Del Balzo, insieme a Pino Sardelli, Carmine Violo, Anacleto Fini e Gerardo Ruggeri, è stato assolto con formula piena dai giudici della Terza Sezione della Corte d’Appello di Roma dalle accuse che gli erano state mosse in merito ad una complessa indagine sulla gestione dei rifiuti confluite nel processo Ego Eco. Accuse che avevano portato addirittura all’arresto di Romolo Del Balzo che allora ricopriva il ruolo di presidente del consiglio comunale a Minturno e di consigliere regionale del Lazio in quota al Pdl.
Era il 2010 quando si verificarono i fatti. Sono trascorsi quasi sei anni da qual giorno. Anni in cui Romolo Del Balzo è stato letteralmente messo alla gogna, additato come una persona diversa da quella che è ed è sempre stata, onesta, generosa, che ha inteso la politica come dedizione per gli altri, come impegno per migliorare la vita delle comunità che rappresenta. Non avevo dubbi sul fatto che avrebbe avuto modo di dimostrare la sua innocenza ed estraneità ai fatti. Conosco Del Balzo da quella che potrei definire una vita e sapevo che con le accuse che gli sono state mosse non aveva nulla a che fare. Ma mi domando oggi chi risarcirà il politico di grandi capacità, l’uomo e la sua famiglia del danno subito. La conclusione della vicenda testimonia e gela quanti avevano già emesso sentenze, dato giudizi morali, espresso una bocciatura di un’intera classe dirigente.
La verità emerge ma emerge anche la pochezza di un mondo che si erge a giudice degli altri per l’infamia di disconoscere le capacità altrui nell’idea che tutti siamo mediocri allo stesso modo. Romolo Del Balzo oggi esce a testa alta da questa drammatica vicenda. Spero gli siano riservati gli stessi titoli e gli stessi spazi con cui fu sottoposto a pubblico ludibrio da un sistema che non indaga ma si erge a cassazione della vita”.
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