MINTURNO – Il Comune di Minturno potrebbe costituirsi parte civile nel processo che inizierà il prossimo 20 luglio, in seguito al rinvio a giudicio, deciso dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli, dell’imprenditore Vittorio Ciummo, patron della Ego Eco, per il capo cantiere Liberato De Simone (entrambi condannati in primo grado e in appello) e per i responsabili del servizio igiene Maurizio Fiore e Salvatore Martone (quest’ultimo coinvolto nell’ultima inchiesta che vede protagoniste le due aziende Asa ed Ecocar). Le accuse sono sempre le stesse del precedente processo: truffa ai danni dello stato e frode in pubbliche forniture, falso e violazioni in materia ambientale. E non solo, perché se dovessero esserci i presupposti anche nell’ultima inchiesta, che vede coinvolte ben 11 persone, l’Ente potrebbe intentare causa anche nell’eventuale processo.
“Il Comune – ha spiegato il commissario prefettizio Bruno Strati – intende tutelare i propri interessi e la sua immagine e pretende la massima efficienza dei servizi. Il servizio della gestione dei rifiuti è di primario interesse per l’Amministrazione straordinaria che ha fortemente voluto indire una gara europea che consenta di individuare nel rigoroso rispetto della normativa un operatore qualificato in grado di erogare questo delicato servizio in modo impeccabile”.
Gli sforzi del dott. Strati sono infatti tutti rivolti al buon funzionamento della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Recentemente ha infatti costituito una task force per la verifica del servizio, mentre con la costituzione della centrale unica di committenza è stato posizionato l’ultimo tassello per la pubblicazione del nuovo appalto, di cui è stato preso atto con una apposita delibera. Nell’attesa, è stata avviata la procedura per un affidamento temporaneo per garantire il servizio durante la stagione estiva.
“Mi sembra chiaro – conclude il commissario Strati – un totale cambio di percorso rispetto al passato e dunque una presa di distanza da quanto svolto fino ad oggi. Non è dunque esclusa l’ipotesi di un’azione di tutela nell’interesse del Comune nei confronti di quanti avrebbero, secondo gli inquirenti, avuto una condotta penalmente rilevante che avrebbe causato danni alla città”.
Una presa di posizione netta e differente rispetto ai governi precedenti e che prende le distanze dai suoi predecessori, ovvero l’amministrazione Galasso, il commissario prefettizio Vincenzo Greco e l’amministrazione Graziano.
Giuseppe Mallozzi