MINTURNO – Anche l’ultimo candidato a sindaco si è presentato ufficialmente agli elettori. Questa mattina Vincenzo Fedele ha illustrato il proprio progetto politico davanti ad una folta platea presso il Wave, sul lungomare di Scauri, supportato da tre liste civiche: Fedele Sindaco, Siamo Minturno e Ritorniamo a sognare.
Fedele ha sciorinato in breve i contenuti del suo programma, partendo dal mondo della scuola, tema molto vicino in quanto toccato durante il suo assessorato durante l’amministrazione Graziano, ma anche sport e sociale, turismo e folklore. L’aspirante primo cittadino si è soffermato sul decoro urbano e sulla sicurezza, per i quali servirà una programmazione oculata e attenta. Ha ribadito la proposta del baratto amministrativo, già formulato nei giorni scorsi con sgravi sulle imposte locali in cambio di servizi di manutenzione sul territorio comunale.
“C’è molto da fare sul fronte dell’edilizia – ha dichiarato Fedele – Per un vero rilancio dell’urbanistica è necessario approvare la variante al Piano Regolatore Generale ferma da oltre 40 anni. Tanto da fare anche sul fronte dei rifiuti: non è più rinviabile l’avvio di una corretta raccolta differenziata per mezzo del sistema porta a porta”.
Fedele ha poi risposto alle critiche sulla poca esperienza politica e in particolare sul suo gruppo che è formato quasi del tutto da persone che si propongono per la prima volta agli elettori: “Se questi sono i risultati allora ben vengano i giovani”.
Intervista a Vincenzo Fedele
La parola è passata all’alleato Vito Romano, che ha avuto il sapore dell’investitura. Infatti, l’ex sindaco ha detto alla platea: “Passo il testimone a Vincenzo, è il mio successore”.
“Oggi – ha continuato – ho avuto la certezza di aver ancora una volta indovinato il passaggio politico: appoggiando la candidatura a sindaco di Vincenzo Fedele mi ha dato le stesse sensazioni di quando, anni fa, sono stato eletto sindaco di Minturno. I cittadini hanno partecipato liberamente e ciò ha contributo notevolmente a rendere piacevole e proficua la riunione. Le problematiche da affrontare sono molte e non facili, ma con il buon senso, la lungimiranza e l’onestà che ci contraddistingue, insieme a tutto il popolo riusciremo a fare sicuramente una svolta al nostro amatissimo paese”.
Vito Romano ha anche parlato del caso Ismef, che negli ultimi giorni sta tenendo banco sulla stampa, asserendo di essere stato lui da solo bocciare questa iniziativa in consiglio comunale contro gli altri 19 consiglieri comunali “di maggioranza”, che hanno votato all’unanimità: “In realtà, si era individuato il Castello Angioino di Gaeta, ma dissero che non era disponibile e quindi sono venuti a Minturno donandoglielo gratis. Questi amministratori pensano che questo paese è roba loro, come se fossero il Potestà”.
Altro intervento è stato quello di Roberto Di Vanna, già candidato nel 2010 con Aristide Galasso: “Vedo un paese fermo a 40 anni fa. È necessario offrire ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione e di divertimento senza che vadano a cercarli altrove. Minturno deve essere luogo di attrazione e non di fuga”.
In conclusione, Vincenzo Fedele ha ribadito che “fare il sindaco e amministrare questa città è una cosa seria e chi si candida deve farlo a tempo pieno. Per questo ho messo in conto l’ipotesi di prendere l’aspettativa dal lavoro. Non sono un avvocato o un geometra ma un dipendente pubblico e non ho quindi alcun guadagno da questa esperienza”.
Da sottolineare, infine, la grande assenza dell’ex consigliere comunale Mino Bembo, che nel comunicato ufficiale di presentazione della candidatura di Fedele era anche intervenuto come alleato con la sua lista “Insieme per Minturno”, non inserita tra i loghi delle altre tre liste civiche sui manifesti appesi in sala.
Giuseppe Mallozzi
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