MINTURNO – Si è svolta questa mattina la cerimonia per celebrare i 155 anni dell’Unità d’Italia presso il Passo del Garigliano organizzata dal Comune di Minturno e la Direzione del Comprensorio Archeologico di Minturnae. Sono intervenuti le autorità militari, le forze dell’ordine, cittadini e le delegazioni delle Scuole Secondarie di I Grado, la protezione civile, la polizia locale e l’Associazione Nazionale Carabinieri di Minturno.
La manifestazione, molto partecipata, si è tenuta presso il giardino antistante il Ponte Borbonico ed è stata introdotta dall’Alzabandiera e dal Canto degli Italiani eseguito dagli scolari. Sono seguiti i saluti della dottoressa Giovanna Rita Bellini, Direttore del Comprensorio Archeologico di Minturnae; del dottor Bruno Strati, Viceprefetto e Commissario Straordinario del Comune di Minturno, e del Prefetto di Latina, Pierluigi Faloni.
“Al Passo del Garigliano – ha dichiara la dott.ssa Bellini – si sono combattute le battaglie il cui esito ha contribuito a determinare la Storia d’Italia. Qui si sono fronteggiati alla fine del III sec. a. C. Romani e Aurunci, nel 910 Cristiani e Saraceni, nel 1503 Aragonesi ed Angioini, nel 1860 Sabaudi e Borbonici, nel 1943- 44 truppe Alleate e Tedeschi durante la guerra di Liberazione sul fronte della linea Gustav. Ed è proprio l’Italia nata da questi ultimi drammatici accadimenti che celebriamo oggi, a pochi passi dal Ponte borbonico dove si combattè l’ultimo atto prima dell’assedio di Gaeta, a pochi passi dall’ultimo fortino tedesco, a pochi passi dal Cimitero di guerra britannico, testimonianza di una storia non più solo locale o italiana, ma europea. Da tutto questo è nata l’italia libera e democratica e la Costituzione della Repubblica, entrata in vigore il 1 gennaio 1948. La celebrazione del 17 marzo al Passo del Garigliano non può essere quindi la commemorazione di un singolo evento storico, ma il tributo sereno ad un passato che accomuna vincitori e vinti nell’eroismo e nel dolore, e spesso nell’estemo sacrificio, che è la base del nostro oggi e del vostro domani (agli studenti) e la riaffermazione dell’identità nazionale”.
Il commissario Strati, nel ricordare gli eventi storici accaduti nel sud pontino, ha espresso gratitudine nei confronti dei tanti giovani morti che hanno combattuto affinché l’Italia si unisse. “Oggi più che mai – ha dichiarato davanti al pubblico presente – non dobbiamo permettere che questa unità venga messa in discussione. Siamo impegnati al rispetto degli ideali di democrazia e unità ed è necessario dare spazio ai valori di solidarietà per far ripartire il nostro paese per nuove sfide. Bisogna ripartire dai territori e dalle comunità in questo momento di difficoltà che sta attraversando la nostra nazione”. Un passaggio del discorso del commissario prefettizio è stato dedicato all’immigrazione e all’integrazione, con riferimento alle recenti polemiche sul centro di accoglienza: “Dobbiamo ampliare la nostra sfera di conoscenza, l’integrazione è un arricchimento e non deve generare divisione”. E infine un accenno anche alla campagna elettorale: “Siamo alla vigilia delle elezioni, un passaggio importante per questa città. Tutte le componenti politiche sono chiamate al rispetto del confronto e devono puntare alla ricerca del bene comune. Devono esprimere coesione sociale, vera soluzione per superare tutte le problematiche di questo territorio”.
Nel suo intervento il Prefetto Faloni ha sottolineato il ruolo che ogni cittadino ha nella società. “Invito gli studenti – ha aggiunto – al senso di responsabilità di essere italiani e di vivere in una democrazia, che deve essere difesa, soprattutto quando l’agone politico la mette in discussione. Dobbiamo fare di tutto per non dimenticare da dove veniamo e chi siamo e vivere in una società democratica e libera”.
Infine, è seguita la recita della preghiera per i Caduti e la benedizione da parte di Don Francesco Guglietta della corona d’alloro, la quale è stata lanciata dal Ponte Borbonico nel fiume Garigliano.
Giuseppe Mallozzi
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