LATINA – Non chiuderà i battenti la sezione di Latina del Tribunale Amministrativo Regionale. Secondo le direttive del Governo, nell’ottica di una razionalizzazione della giustizia amministrativa, le sezioni distaccate avrebbe dovuto chiudere il prossimo 1 luglio. La riforma prevedeva la chiusura del Tar in quelle province che non avevano una sede di Corte d’Appello, ovvero Latina, Parma e Pescara. Il pericolo è stato però scongiurato.
“Con i colleghi senatori Scalia, Cucca e Pagliari abbiamo sviluppato una costante azione fatta di incontri, confronti e iniziative parlamentari e politiche”, spiega il senatore pontino Claudio Moscardelli.
“Gli ordini professionali, con in testa l’ordine degli avvocati con il Presidente Lauretti, in sintonia con il predecessore Malinconico, il Presidente della sezione distaccata di Latina del Tar del Lazio Taglienti e i magistrati della sezione, insieme alle istituzioni e al ‘territorio’ – continua Moscardelli – hanno prodotto un supporto fondamentale in termini di impegno e di informazione con i dati positivi offerti dalle sezioni distaccate, in particolare Latina sia per i costi sia per la ‘produzione’. Così ha esplicitato la decisione del Consiglio di Giustizia amministrativa che aveva deliberato la proposta di mantenere la sezione di Latina vista la funzione peculiare verso Roma e il bacino di contenzioso espletato”.
“Abbiamo con il collega Scalia scritto al Ministro della Giustizia e al sottosegretario Del Rio (ora divenuto Ministro, ndr) – continua il senatore – abbiamo prodotto interrogazione parlamentare e da ultimo abbiamo scritto al Presidente Renzi rappresentando le ragioni sopra indicate e la necessità di evitare una chiusura che è cosa ben diversa dalla riforma della giustizia amministrativa che Renzi vuole portare avanti. In sede di discussione generale in Senato per la riforma della pubblica amministrazione il relatore Senatore Pagliari aveva sollevato nuovamente la questione. Il Presidente Renzi ha fatto sapere della sua disponibilità positiva sulla volontà di procedere alla revoca della chiusura delle sezioni distaccate.
Grazie al Presidente Matteo Renzi – conclude Moscardelli – i cittadini, le imprese e le amministrazioni potranno continuare a fruire dei servizi offerti dalla sezione distaccata di Latina del Tar del Lazio”.
Esprime la propria soddisfazione il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, sulla decisione di non sopprimere la sede del Tar. “Finalmente – dichiara il primo cittadino – anche il Governo Renzi si è reso conto che la paventata operazione di spending review sarebbe stata un inutile e dannoso taglio di una istituzione molto importante per il nostro territorio. Mi sono a lungo battuto, insieme ai sindaci di Parma, e Pescara, per raggiungere questo risultato ed oggi i nostri sforzi sono stati ripagati”.
Nei mesi scorsi, il sindaco Di Giorgi era stato protagonista di numerose iniziative per evitare la soppressione del Tar di Latina, ultima delle quali l’invio di una lettera al presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini, e ai componenti del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa, dichiarando la disponibilità da parte del Comune di Latina di farsi carico del costo annuale per la permanenza del Tar del capoluogo nell’attuale sede.
“Questa vicenda testimonia – prosegue il primo cittadino – anche che quando le istituzioni si muovono e fanno squadra tutte insieme i risultati si raggiungono anche per il nostro territorio. E’ quello che auspico anche per il futuro. Come ho più volte sottolineato in questi mesi continua il sindaco – la soppressione del Tar di Latina avrebbe portato gravi conseguenze per la comunità di Latina e dell’intera provincia mentre la sua permanenza risponde a precise esigenze sotto il profilo sociale, economico e di contiguità con territori ad alta incidenza criminale.
Vi è poi la funzione di decongestione che la sede di Latina del Tar svolge rispetto a quella romana, mentre la ipotizzata soppressione avrebbe avuto l’effetto di un inevitabile rallentamento del complessivo sistema della Giustizia Amministrativa nel Lazio, costringendo inoltre i cittadini pontini a limitare di fatto i propri diritti perché i costi a loro carico aumenteranno ulteriormente. Avevo anche fatto rilevare che, con la soppressione della sede di Latina, i costi a carico dello Stato centrale non sarebbero diminuiti: la sede del TAR di Latina è sita in un immobile di proprietà demaniale mentre trasferire i fascicoli frutto di decenni di attività avrebbe costretto il TAR di Roma a prendere in locazione un altro immobile, con le spese per il personale che rimarrebbero immutate.
Sempre nei mesi scorsi ho avuto modo di rappresentare questi elementi al Governo, avviando iniziative con i sindaci di Pescara, Marco Alessandrini, e Parma, Federico Pizzarotti, e con il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per concordare un’azione comune tra le diverse realtà istituzionali interessate, sollecitando anche una mobilitazione dei parlamentari dei territori interessati in modo da portare la questione all’attenzione diretta del Governo.
In questi anni – conclude Di Giorgi – la sede staccata del Tar di Latina ha svolto un importante ed efficace lavoro sotto il profilo del confronto giuridico tra cittadino e pubblica amministrazione: sopprimerla avrebbe significato un impoverimento complessivo delle tutele del cittadino nei riguardi delle istituzioni ma anche la perdita di un patrimonio professionale che appartiene alla storia della nostra città”.