Minturno / Nomina degli scrutatori per il referendum, scoppia la polemica

MINTURNO – E’ polemica sui sorteggi degli scrutatori in vista del prossimo referendum popolare del 17 aprile sulle trivellazioni in mare. Ieri mattina si è riunita la commissione elettorale, formata dal sub commissario Gerardo Infantino (in sostituzione del commissario prefettizio Bruno Strati) in qualità di presidente e dagli ex consiglieri comunali Domenico Riccardelli, Pino Russo e Americo Zasa.

Vincenzo Fedele

Ma le procedure per l’assegnazione dei 60 posti di scrutatore non sono piaciute ad alcuni candidati a sindaco. Il primo ad esprimersi è stato Vincenzo Fedele, che ha definito le operazioni “semplicemente scandalose”. “Nonostante le rassicurazioni date dal Commissario Prefettizio Dottor Bruno Strati, a seguito di formale richiesta protocollata al Comune dal mio gruppo lo scorso 18 febbraio – ha dichiarato l’ex assessore al personale e al demanio – sono stati individuati complessivamente 60 scrutatori, 45 dei quali nominati direttamente dalle uniche due componenti politiche presenti in Commissione Elettorale, ovvero da un candidato nella lista di Aristide Galasso e due candidati di Gerardo Stefanelli. Solo grazie all’insistenza del sub commissario, Dottor Gerardo Infantino, intervenuto in sostituzione del Dottor Strati, sono stati infine sorteggiati 15 nomi di persone che entro lo scorso 31 ottobre avevano regolarmente proceduto ad iscriversi nell’apposito albo comunale. In pratica i ¾ degli scrutatori sono il risultato di una nomina politica”.

“Sebbene gli scrutatori saranno chiamati a prestare servizio per il referendum del prossimo 17 aprile – ha continuato Fedele – ciò lascia comunque intuire cosa potrebbe accadere alle prossime elezioni comunali. Agendo in questo modo il Commissario Prefettizio non ha garantito la partecipazione di tutte le parti politiche presenti in campo, lasciando che i membri della commissione elettorale calpestassero quei principi di Trasparenza ed Equità per i quali il nostro gruppo politico si sta battendo. Non male come inizio per chi fa del cambiamento il proprio slogan. La Città di Minturno ha bisogno di una vera rivoluzione: siamo stanchi di questi giochi di Palazzo. Visto che le nostre richieste al Commissario Prefettizio restano disattese, cominceremo a scrivere direttamente all’Autorità Nazionale Anticorruzione, nella figura del dottor Raffaele Cantone, per verificare anche alcune presunte posizioni di vantaggio che rischiano di non garantire il regolare andamento della campagna elettorale”.

Roberto Tartaglia

“Una storia che si ripete” l’ha definita invece il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle di Minturno, Roberto Tartaglia, che ribadisce quanto già detto in passato: “La nostra proposta era semplice e poteva servire ad aiutare qualche famiglia svantaggiata. Come qualcuno ha sottolineato l’occasione è stata troppo ghiotta: 45 assegnazioni per un tot di voti. Sapere che questa porcata viene giustificata, pubblicamente con post su Facebook con ‘lo avete fatto pure voi’ mi riempie di rabbia. In più a ‘lo avete fatto pure voi’ dobbiamo sottolineare che chi ha fatto parte della commissione questa volta era presente anche la volta scorsa ma con una casacca diversa. La verità è solo una: la politica è abituata a fare quello che vuole. Si inneggia al cambiamento ma poi rimane tutto, sempre, nel medesimo buio. Limitano la democrazia coprendo i manifesti altrui, comprano voti assegnando direttamente il ruolo di scrutatore e inneggiano al cambiamento. Noi siamo presenti. Noi vigiliamo su quello che succede a Minturno noi ‪#‎MovimentiAmoMinturno‬. Gli altri solo promesse e alla prima occasione. Tutto come sempre”.

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