GAETA – ll meetup Gaeta 5 stelle difende le famiglie che stanno per vedere all’asta le rispettive abitazioni. “L’amministrazione comunale – si legge in una nota – con deliberazione di giunta n.103 del 15 /06/2012 elenca i beni immobili da inserire nel piano di valorizzazione degli immobili comunali non strumentali nei quali sono inseriti tra gli altri gli alloggi di Salita della Civita, Vico della Sorresca, Via Bausan, Via lungomare caboto località Arzano (Mazzamariello). Tra gli alloggi messi all’asta a Salita della Civita e Vico della Sorresca ci sono alcuni inquilini con regolare contratto E.R.P (Edilizia Residenziale Pubblica ) la cui specifica normativa definisce chiaramente modalità totalmente diverse per la vendita, che non prevedono l’asta, e che stabilisce precisi parametri per il calcolo del valore degli appartamenti.
Il decreto interministeriale del 24 /02 /2015 pubblicato sulla gazzetta ufficiale n.115 del 20/05 /2015 prevede che gli enti proprietari d’immobili di Edilizia Residenziale Pubblica in coerenza con i programmi regionali finalizzati a soddisfare il fabbisogno abitativo, predispongano, entro 4 mesi dalla data di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, specifici programmi di alienazione al fine di una più razionale ed economica gestione del patrimonio. I termini per predisporre i suddetti programmi sono scaduti il 20/09/2015 come da art.1 comma 1 del decreto. La regione Lazio ha recepito tale decreto nei termini previsti con deliberazione di giunta n.410 del 04 /08 /2015, cosa che non ha fatto l’amministrazione comunale di Gaeta. Questo è un altro motivo per pensare che nelle intenzioni di suddetta amministrazione ci sia quella di fare cassa facendo presunte aste illegittime ed illegali.
Una signora inquilina di uno degli alloggi in salita della Civita e titolare di contratto E.R.P ha già agito per vie legali da circa un anno e mezzo per far rispettare il suo contratto ma l’amministrazione comunale, incurante del giudizio pendente presso il tribunale di Cassino ed ormai imminente, con il suo solito fare prepotente bandisce un asta per la vendita di suddetti immobili.
Qualora i giudizi pendenti dessero torto al comune di Gaeta, l’eventuale asta e gli eventuali rogiti notarili sarebbero nulli? O meglio gli incauti acquirenti sono a conoscenza di questa situazione? Inoltre ci chiediamo alla voce di entrata quale sarà la corrispondente voce di spesa? Cioè come l’attuale Amministrazione comunale intenda impegnare le somme derivanti dalla vendita dei suddetti immobili? Altra ipotesi di maggior rilievo, qualora l’asta, in tutto o in parte, vada a buon fine ma anche uno solo degli attuali occupanti non risulti acquirente-aggiudicatario, come intenda risolvergli la problematica della ricerca di nuova casa? Lo lasciamo per strada?
Gli attuali canoni locativi (come risulta da perizia allegata alla determina 143/RU del 22/12/2015) riscossi dalla Amministrazione comunale, e le capacità di reddito degli occupanti non consentono di affrontare in serenità i canoni locativi presenti nel libero mercato di Gaeta, poiché alta è la probabilità che il terzo acquirente-aggiudicatario non rinnoverà gli attuali contratti locativi alle stesse condizioni economiche. Pertanto chiediamo all’Amministrazione in carica di rivedere tout court la questione alloggi popolari e tenere bene a mente che il diritto all’abitazione è tra i primi articoli nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali”.