ITRI – Domani 30 marzo 2016, ricorrono 73 anni dalla firma dell’atto di donazione gratuita nel palazzo municipale, tra il Comune di Itri, rappresentato dal podestà Giovanni Sodis e segretario comunale Giosuè Bove e dal padre Filippo Cipollone, come consultore e quale rappresentante dell’Istituto dei passionisti, con il quale il convento dei Cappuccini fu donato per sempre ai Passionisti.
Domani lo storico ricordo nella preghiera e nel ringraziamento al Signore, in quanto nonostante le vicissitudini degli ultimi anni, dal 2007 al 2015, i passionisti sono rimasti ad Itri-città e continuano a svolgere il loro indispensabile ministero a favore del popolo santo di Dio, sia a livello cittadino che a livello diocesano.
“Siamo grati al Signore per questo anniversario –afferma padre Antonio Rungi, vice superiore della comunità passionista e già superiore provinciale negli anni 2003-2007 – che ci ha permesso di rimanere in Itri-città, anche se in funzione del Santuario della Civita, perché in questo modo possiamo assicurare oltre la nostra presenza qui nel Convento, ma in modo speciale i vari ministeri che spaziano dalla predicazione itinerante, dall’insegnamento, dall’assistenza spirituale agli ammalati nella Clinica Del Sole, alla collaborazione con le parrocchie, all’assistenza spirituale agli istituti femminili di vita consacrata e in modo speciale alla collaborazione sistematica con i confratelli del santuario della Civita per il ministero della confessione e della celebrazione eucaristica nelle domeniche, nelle feste e solennità più importanti e quando vi è arrivo di pellegrinaggi al Santuario.
Dal 2015 abbiamo costituito un polo pastorale tra il Santuario e il Convento di Itri che, finora, non senza difficoltà e sacrifici va avanti con la disponibilità dei cinque religiosi che costituiscono l’attuale unica comunità presente in Itri e composta da padre Emiddio Petringa (Superiore-Rettore), padre Antonio Rungi (Vice-superiore, missionario, predicatore e docente), padre Cherubino De Feo (storico e decano della comunità), padre Mario Corvino (vicario parrocchiale a Formia e cappellano alla Clinica Del Sole), padre Francesco Vaccelli (vice-rettore del Santuario e confessore).
ll convento, ubicato nel cuore del paese, in mezzo al verde, circondato da qualche abitazione fu fondato nel 1574 ai Padri Cappuccini. La loro presenza fu richiesta dalla popolazione e il Comune di Itri ne firmò la concessione il 21 marzo 1574. Si interessò anche il vescovo di Gaeta, monsignor Antonio Luvella che presenziò alla cerimonia della posa della prima pietra. Alla chiesa fu dato il nome di Santa Maria di Loreto e tale titolo è stato conservato anche dai Passionisti, quando lo ebbero in donazione dal Comune di Itri nel 1943.
Come tutti gli altri conventi dei Cappuccini e degli ordini religiosi, anche questo subì le conseguenze della repressione. Nel XIX secolo, in seguito all’incameramento dei beni ecclesiastici dopo il 1860, il convento ceduto dal Demanio al Comune di Itri. Vi ritornarono i Padri Cappuccini, ma per poco tempo e cioè fino al 1897, quando lo lasciarono definitivamente, perché troppo fatiscente. Nell’epidemia colerica del 1910- 11, il convento fu adibito a Lazzaretto. Dal 1911 al 1933 fu gestito da sacerdote tedesco, Don Albino Algario Montay Gilles, oblato olivetano.
Questo volenteroso sacerdote stipulò due contratti col Comune di Itri, e apportò al convento diverse migliorie strutturali. Dal 1928 al 1943 nel convento svolse la sua attività didattica una scuola di avviamento agrario, fino a quando fu donato ai Padri Passionisti. L’allora Superiore provinciale della Provincia dell’Addolorata padre Angelo Califano designò padre Ambrogio Marafiota alla nuova fondazione di Itri, con l’incarico di dirigere i lavori di ricostruzione che nel frattempo erano stati affidati alla ditta Agresti Gennaro. Da allora il convento dei Passionisti ha avuto sempre una comunità stabile con una presenza numericamente rilevante negli anni 1960-2007.
Nell’ultimo anno il convento con la presenza stabile di tre religiosi ha ripreso vita e attività. In esso vengono celebrate le messe feriali, alle ore 7,30 del mattino e quelle festive delle ore 8.00 e ore 18.00 con buona partecipazione dei fedeli. In questi giorni è stato celebrato il triduo pasquale dell’anno giubilare e sono in corso il primi venerdì giubilari. Il prossimo è in programma il 1 aprile 2016, con le confessioni (ore 17.00), il santo rosario meditato (ore 17,30) e la santa messa alle ore 18.00.
Si fanno sempre più frequenti le celebrazioni di matrimoni al convento per la bellezza della chiesa, lo spazio libero antistante il convento, il guardino interno della struttura che affaccia su Itri con il panorama del castello e del centro medioevale. Quest’anno è stato celebrato il triduo solenne in onore di San Gabriele dell’Addolorata; il prossimo 9 aprile, per la prima volta, nella storia della comunità passionista di Itri, partirà un pellegrinaggio alla volta del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, ad Isola del Gran Sasso.
In cantiere ci sono tante altre iniziative come la festa di santa Gemma a maggio, quella di Santa Maria Goretti a Luglio. Nell’anno giubilare della misericordia, il convento è assurto ad un ruolo importante da un punto di vista spirituale ed operativo, per la disponibilità di tutti i cinque religiosi di operare congiuntamente tra il santuario della Civita e il Convento, in modo da integrare la funzione religiosa e pastorale delle due realtà spirituali gestite dai passionisti di Itri.