FORMIA – Il Comune di Formia, attraverso l’assessore all’ambiente Claudio Marciano, risponde trasparentemente ai quesiti posti da un lettore di Temporeale.info e rilanciati attraverso un precedente articolo. Sulla scorta dei dubbi sulla destinazione finale dei rifiuti differenziati rappresentati alla nostra redazione, avevamo chiesto ai comuni del nostro territorio di fare chiarezza. Registriamo dunque con soddisfazione la risposta diretta dell’assessore che non solo chiarisce in modo dettagliato gli interrogativi posti, ma spiega anche a che punto è la differenziata nel comune di Formia ed annuncia anche che giovedì 9 Aprile sarà presentato il sito comunale su open data e ambiente, dove saranno ospitati “in formato aperto tutti i dati sulla gestione dei rifiuti”.
“Il Comune di Formia – spiega Marciano – non ha più cassonetti da Aprile 2014, quelli riprodotti in foto, lerci e divelti (nel precedente articolo, ndr), forse appartengono ad altre realtà. Quanto ai quesiti posti dall’articolo, precisiamo che Formia ha il 60% di differenziata e il porta a porta esteso a tutta la città. Questo vuol dire che il secco residuo raccolto ha un livello di impurità minimo, trattabile da un impianto come quello di Castelforte, che in effetti ci assicura un recupero del 100% e che non potrebbe operare con rifiuti tal quali, come quelli prodotti dove non c’è il porta a porta. La raccolta differenziata, comunque, non va a Castelforte. Va in parte a Pontinia, presso l’impianto della SEP (organico e sfalci), in parte a Cisterna (plastiche e carta). Diffidiamo degli impianti che si propongono soluzioni differenziate a valle perché riproducono la stessa logica dei termovalorizzatori, sono costosi e inquinanti, diseducano la collettività a prendersi carico dei propri rifiuti, spostano l’economia del servizio dalla raccolta (in cui ci sono lavoratori e piccole imprese) allo smaltimento (dove operano grandi capitali e a volte malavitosi)”.
Marciano poi esamina il quadro economico ed il risparmio a cui ha portato la scelta del comune di Formia: “Grazie al porta a porta, Formia ha ridotto in otto mesi del 40% la sua quantità di rifiuti non riciclabili. Questo ha consentito, tra risparmi sullo smaltimento e maggiori entrate da consorzi Conai, un differenziale positivo di circa 200.000 euro. Nel 2015 – conclude – puntiamo a superare il 65% e a ridurre di un altro 20% il nostro peso “ambientale” in Provincia”.
Da parte nostra auspichiamo che anche gli altri comuni del comprensorio rispondano in maniera altrettanto trasparente ai quesiti nostri e del lettore sull’intero ciclo dei rifiuti. Lo devono ai loro elettori.
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