FORMIA – “La solita, stucchevole polemica su chi ha fatto cosa e con quali fondi. All’UDC ricordo che le elezioni si sono tenute tre anni fa”. Il Sindaco Sandro Bartolomeo replica così alla nota diffusa ieri dal gruppo d’opposizione.
“Sarebbe troppo facile ricordare a tutti che se, dal 1993 in poi, non avessimo invertito la tendenza, tutta la partita del recupero dei beni archeologici di questa città sarebbe ferma alle cosiddette ‘pietre vecchie’, quelle che, secondo l’allora sindaco Michele Forte, ostacolavano il fiorente sviluppo dell’edilizia formiana. La verità è che la svolta per lo sviluppo sociale, economico e culturale di questa città l’hanno data le amministrazioni di centrosinistra tra il 1993 ed il 2001. Chi allora, per evidenti limiti culturali, non riusciva a comprendere l’importanza di certe cose, successivamente deve essersi convinto che avevamo ragione”.
L’Udc rivendica la paternità dei fondi europei utilizzati per gli scavi dei nuovi siti archeologici. “I finanziamenti che le amministrazioni ottengono negli anni – risponde Bartolomeo – sono tanti e di varia provenienza. All’Udc dovremmo ricordare ad esempio che tutti i multipiano esistenti a Formia sono stati realizzati con finanziamenti ottenuti da giunte di centrosinistra. Il parcheggio interrato di Largo Paone, avversato da loro e da gruppi di commercianti, fu un’intuizione felice del centrosinistra, capace di attrarre una nuova forma di economia che tuttora dura e si espande in quella parte di città.
Alla giunta Marrazzo si deve il finanziamento per la realizzazione del bypass tra via Solaro e la stazione. Soldi che l’amministrazione Forte ha maldestramente speso per il restauro del piazzale della stazione, un’opera che tuttora solleva critiche da parte dei cittadini. Lo stesso finanziamento regionale per la realizzazione del ponte di collegamento tra Piazza Vittoria e il porto fu disperso dalla loro amministrazione e sostituito con la bizzarra idea di scale mobili tra via Lavanga e la stazione, come se questo risolvesse il problema dello scavalcamento della litoranea.
Gli argomenti che potrei citare sono tanti. Cosa sarebbe stato, ad esempio, se avessimo continuato a gestire il servizio rifiuti con la Latina Ambiente, ormai sull’orlo del fallimento, dopo che loro non erano stati in grado neppure di indire una gara, pur avendo speso decine di migliaia di euro per un bando alla fine mai promulgato. Nonostante i pessimi risultati ottenuti, lo stesso gruppo politico non ha avuto problemi a fare ostruzionismo quando si è trattato di istituire la ‘Formia Rifiuti Zero’, società che, al primo anno di attività, chiude il bilancio in attivo e, sono certo, ci consentirà di risolvere in via definitiva il problema dell’igiene urbana in città”.
Quanto alla brochure inviata ai cittadini: “Ricordo che siamo a metà mandato – spiega il Sindaco Bartolomeo – e non c’è alcuna elezione in vista, contrariamente a quanto fece il mio predecessore quando recapitò ai formiani una pubblicazione da loro pagata che arrivò nelle cassette della posta giusto un mese prima delle amministrative”.
“La campagna elettorale permanente – prosegue il primo cittadino – tradisce la rabbia di chi ha perso le elezioni. Non capisco dove si poggi la polemica se un Sindaco e un’Amministrazione portano avanti progetti in continuità con chi li ha preceduti. Non si butta a mare il lavoro già svolto solo perché lo ha fatto qualcun altro. Lo abbiamo dimostrato con la vicenda del piano regolatore generale, contrariamente a quanto accaduto nel 2001 quando il centrodestra annullò con un colpo di mano il piano già approvato dell’architetto De Lucia.
Altrettanto può dirsi della Pedemontana. Quelli che oggi mi attaccano sono gli stessi che allora bloccarono un progetto già finanziato e appaltato dall’Anas: 180 miliardi di vecchie lire presi e buttati alle ortiche. Per cosa? Quegli stessi soldi che oggi stiamo cercando di recuperare con il ministro Del Rio e l’Anas, furono sacrificati sull’altare di un folle progetto da 800 milioni di euro che nessuna persona normale avrebbe neanche pensato di poter realizzare.
Oggi c’è chi si limita a fare polemiche e crede che tanto basti per fare il proprio dovere. Noi lavoriamo – conclude Bartolomeo – e, per quanto ci riguarda, il discorso si chiude qui”.