FONDI – Come a livello nazionale anche a Fondi è nato un Comitato “Vota Sì per fermare le trivelle” costituito da associazioni. Lo hanno promosso e ne fanno parte la sezione locale dell’ANPI, l’Associazione “Murales” – Arci, l’Associazione “Antonino Caponnetto”, il Circolo “La Ginestra” di Legambiente e il WWF – Litorale Laziale.
Il Comitato di Fondi “Vota Sì per fermare le trivelle” nei prossimi giorni sarà di nuovo in piazza per informare sul Referendum e a sostegno del “Sì” a difesa dell’ambiente.
Ecco i nuovi appuntamenti con il “gazebo informativo”: sabato 9 aprile dalle ore 17.00 alle 19.30 in piazza della Repubblica (al centro di corso Appio Claudio, nei pressi della chiesa di Santa Maria) e domenica 10 aprile dalle ore 10.00 alle 13.00 al mercato domenicale nei pressi dell’ingresso in via Mosillo (lato via provinciale per Lenola).
In programma, infine, mercoledì 13 aprile alle ore 18.00 in piazza della Repubblica, la “storica” piazza “dei comizi” nel cuore del centro storico cittadino, la manifestazione di chiusura della campagna referendaria del Comitato di Fondi cui interverranno: Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio; Raniero Maggini del WWF Italia e vicepresidente del Comitato Nazionale “Vota Sì per fermare le trivelle”; Pippo Civati deputato e segretario nazionale di “Possibile”.
I promotori del Comitato di Fondi, ospitato presso la sede di “Murales”-Arci, invitano altre associazioni e i cittadini tutti ad aderire al Comitato.
Per informazioni e adesioni: fermatrivellefondi@gmail.com
Dalla lettera del Coordinamento nazionale contro le trivelle al segretario nazionale del PD:
“Il Referendum popolare sulle trivelle del 17 Aprile è alle porte. I cittadini e le cittadine italiane potranno scegliere, votando Sì, di eliminare la norma introdotta di recente nell’ultima Legge di Stabilità. Una norma che permette alle compagnie del petrolio e del gas di godere di concessioni della durata illimitata entro le 12 miglia marine.
Il suo invito al popolo italiano di disertare le urne ci sconcerta, fatto ancor più grave considerato che lei ricopre la doppia veste di Capo del Governo e di Segretario del maggiore partito italiano. Far fallire la consultazione popolare è un obiettivo che Lei sembra stia perseguendo con ostinazione.
Le scriviamo per chiederLe di rendersi disponibile per un confronto pubblico con noi sostenitori delle ragioni del Sì. Crediamo che il popolo italiano meriti un confronto leale e trasparente.”