Lo scorso 6 aprile il Senato ha approvato il Decreto Legge governativo sulle banche, nel quale è stata inserita anche una norma che introduce nuovamente l’anatocismo. La norma prevede che gli interessi scaduti dopo un anno, si sommano al capitale ancora dovuto dal debitore, e quindi, a loro volta, concorrono a produrre nuovi interessi, che andranno calcolati sia sul capitale sia sugli interessi scaduti e non versati. È una norma che vale miliardi di euro all’anno per le banche, ma per Confconsumatori il processo di reintroduzione è incostituzionale.
L’Anatocismo era vietato dal 1° gennaio 2014 ed era stato oggetto di sentenze di censura da parte della Cassazione, grazie anche alle tante cause proposte dalle Associazioni dei consumatori. Ciò nonostante è stato “riesumato” e reintrodotto all’interno di un decreto legge che aveva un altro oggetto – la riforma delle Bcc – sul quale è stata posta la fiducia, evitando così il confronto con le Associazioni dei consumatori e con le imprese.
Le associazioni dei consumatori nei giorni scorsi avevano già espresso congiuntamente la propria disapprovazione rispetto all’emendamento Boccadutri che reintroducendo l’anatocismo rappresenta un vero e proprio “regalo alle banche”. Oggi, a norma approvata, Confconsumatori intende contestarla non solo nei contenuti ma anche nel metodo: «La legge di conversione è incostituzionale infatti se il tema del Decreto Legge era la riforma delle Bcc è incostituzionale inserire, nella conversione, tematiche diverse all’oggetto del D.L. che deve avere i requisiti di urgenza».
«Incredibili le dichiarazioni del proponente, l’on. Boccadutri, che addirittura esulta, solo perché per aver modificato semplicemente la periodicità della capitalizzazione degli interessi, da trimestrale (come era prima del 2014), ad annuale. Boccadutri omette, però, di riferire che il primo effetto della norma è proprio quello di esser tornata a legalizzare, una pratica ormai messa al bando».