PONZA – Una nuova isola ecologica a Ponza? Sembra far pensare questo la determina n. 34 del 23 marzo scorso, con la quale viene dato l’incarico all’ingegner Marco Gentilini, per un importo di 21mila euro, per l’individuazione di un’area nella quale progettare un’isola ecologica e predisporre tutti gli atti per eventuali espropri. Sull’argomento chiede chiarimento il Comitato “Rinascita per Ponza”, che ha scritto una lettera aperta all’assessore ai lavori pubblici Francesco Ambrosino e ai consiglieri di minoranza Ferraiuolo e D’Arco.
“Questo incarico – dichiarano i responsabili del comitato – lascia pensare che l’Amministrazione abbia deciso di abbandonare l’ex isola ecologica comunale di Monte Pagliaro e – in vista del nuovo appalto per lo smaltimento di rifiuti urbani, in fase di aggiudicazione – collocare altrove l’isola ecologica comunale, ossia il punto di stoccaggio temporaneo dei rifiuti. Il territorio isolano è fragile e limitato, non possiamo permetterci il lusso di inquinare altre zone dell’isola per cui è razionale concentrare le strutture di tipo industriale nella zona Monte Pagliaro già di fatto caratterizzata dalla costruzione della nuova centrale elettrica”.
Riteniamo – prosegue il comitato – che andare ad occupare un’altra zona di Ponza collocando altrove l’isola ecologica sarebbe uno spreco di risorse economiche e territoriali anche perché esiste una vasta area Comunale in zona Monte Pagliaro (sequestrata nel 2011 perché inquinata ma sembra solo in parte) per cui ancora disponibile. In questa zona c’è il vecchio Compattatore mai utilizzato che potrebbe essere adattato per ospitare il nuovo impianto di compostaggio e l’area ecologica in modo da non sprecare denaro pubblico e anche spazio economico- ambientale dell’isola. La necessità di costruire l’isola ecologica manifestata nella determina n.34 del 23 marzo dell’assessore Ambrosino con conferimento dell’incarico all’ing. Marco Gentilini vede nelle ragioni di: compatibilità pianificatoria e di opportunità di salvaguardare dall’inquinamento altri siti isolani la necessità di concentrare a Monte Pagliaro le strutture industriali”.
“Queste ragioni – conclude ‘Rinascita per Ponza’ – devono stimolare l’amministrazione ad impegnarsi in trattative serrate con la magistratura con le istituzioni politiche ed ecologiche, magari anche istituendo una conferenza dei servizi per accelerare procedure di consegna dell’area sotto sequestro (o parte di essa) rendendola disponibile per la realizzazione dell’isola ecologica nella zona Monte Pagliaro. Ma anche se la strada per liberare la zona sequestrata e quindi il riadattamento della struttura del compattatore risultasse troppo lunga, noi insistiamo che i nuovi terreni da espropriare, per realizzare l’isola ecologica, siano individuati nelle zone adiacenti alla costruzione della nuova centrale elettrica sempre in zona Monte Pagliaro”.