MINTURNO – Sono stati bloccati i lavori per l’antenna Wind che sorgerà alle spalle del centro storico in Via dei Fossi. Questa mattina, gli agenti della polizia locale Luciano Conza, Carmelino De Meo e Giuseppe Frate hanno apposto i sigilli alla struttura che nei giorni scorsi ha messo in apprensione i residenti del centro storico, che si ritroveranno un’antenna proprio di fronte le proprie case. Secondo quanto si apprende, i lavori – che allo stato hanno già prodotto il basamento a sostegno del palo – sono iniziati senza alcuna autorizzazione da parte del Comune di Minturno. I vigili urbani, infatti, hanno richiesto la documentazione all’ufficio tecnico ma non risultava alcun rilascio di concessioni. Di qui l’ordine di sequestro da parte del Tribunale di Cassino, informato di fatti. Attualmente, i lavori saranno fermi fino a quando non sarà presentata adeguata documentazione.
Una storia che va avanti da molto tempo, addirittura dal 2009. La Wind, proprietaria dell’antenna di telefonia mobile, aveva avuto l’ok con la delibera di giunta n. 141 del 19 maggio 2009, quando era in carica il sindaco Pino Sardelli, per la concessione di un terreno di proprietà comunale, versando all’ente la somma di 20mila euro all’anno. In particolare, si tratta di un’area di 45 metri quadri di strada pubblica per la trasformazione del palo della luce con un’antenna per S.R.B.
Successivamente, l’azienda telefonica ha avviato il procedimento per la formazione del titolo, presentando, in data 10 gennaio 2013, istanza con versamento dei canoni concessori. Nonostante il versamento di detti canoni, la Wind non è entrata in possesso dell’area ostando – ad avviso del Comune – la sopraggiunta delibera consiliare n. 6 del 23 gennaio 2013, con la quale è stato adottato il regolamento per l’installazione degli impianti di telecomunicazione per la telefonia cellulare. Inoltre, con atto del 21 maggio 2012, era stata sottoscritta la concessione-contratto a mezzo della quale si accordava all’interessata la fruizione dell’area per installazione della richiamata antenna una SRB.
Ma alla richiesta della Wind è giunto il diniego da parte del Comune di Minturno, nonostante siano stati versati 20mila euro all’anno, per un totale di oltre 100mila euro. Soldi di cui non è chiara la destinazione, non essendoci una chiara definizione in bilancio comunale, come emerso negli scorsi anni nei consiglieri comunali a tema antenne.
Così, nel marzo 2015 la Wind aveva avuto il via libera dal Tar del Lazio contro il ricorso presentato avverso al diniego dell’amministrazione Graziano, con tanto di condanna al pagamento delle spese processuali pari a 2000 euro oltre accessori di legge.
Il giudice amministrativo si era pronunciato inizialmente con ordinanza di sospensione della nota comunale dell’8 maggio 2014 con la quale il Comune di Minturno aveva rigettato la richiesta di rilascio di autorizzazione per la realizzazione di un impianto di telefonia mobile, come da istanza formulata dalla compagnia di telecomunicazioni in data 29 luglio del 2013.
Sul caso si è attivato anche il comitato civico “No Ant” che – tramite il presidente Irene Sparagna – ha presentato una richiesta di accesso agli atti, al fine di trovare qualche cavillo per scongiurare la realizzazione di questa nuova antenna che andrebbe a deturpare lo skyline del centro storico. Torna l’incubo delle antenne, dopo il caso scoppiato un paio di anni fa con l’impianto di 36 metri che sarebbe sorto a Scauri, alle spalle del campo sportivo “Pirae”.
Giuseppe Mallozzi
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.