GAETA – Arriva nello scalo commerciale una seconda pesa. È un record tutto gaetano che si consuma mentre i traffici stagnano e le prospettive di decollo del traffico mercantile sono ancora lontane. Mentre la crisi iniziava già a mordere il freno, nel 2013, il comitato portuale decideva di affidare una nuova concessione all’agenzia Lellimar. SE i lavori, affidati alla ditta Acccetta sono già partiti, si è aperto un contenzioso giudiziario che potrebbe stoppare l’intero business. L’altro fornitore del servizio, presente nel porto di Gaeta dal 1985, ha infatti deciso di proporre ricorso amministrativo, insieme al proprio dipendente che effettua il servizio, ora a rischio di licenziamento.
La controversia parte dal posizionamento della nuova pesa per le merci in transito per il porto: l’area in cui sono in corso i lavori è regolata dall’accordo di programma contenuto in un decreto del presidente della Regione Lazio. Vi è indicata una fascia di 20 metri in cui non è possibile impiantare alcuna volumetria. Ma come individuarla? Per la ditta concessionaria quella distanza partirebbe dalla recinzione doganale e quindi sarebbe tutto in regola, per la ditta preesistente la distanza da rispettare partirebbe invece dal canale e quindi i 20 metri non ci sarebbero. Interpretazione, quest’ultima, che si fonda oltre che sul decreto regionale, anche su un parere del consorzio industriale Sud Pontino.
Tesi su cui si sta confrontando il consiglio di stato. Con decreto monocratico cautelare, pur non accogliendo la sospensione immediata dei lavori per insussistenza di un pericolo immediato, il giudice Caracciolo ha lasciato intendere che l’oggetto della causa, diversamente da quanto aveva scritto nella sua ordinanza il tar di Latina, è “controvertibile” e dunque ha rimandato ogni decisione su un’eventuale sospensiva alla fase collegiale che si terrà nelle prossime settimane. In sostanza l’intera vicenda presenterebbe un quadro “incerto”, a cui verrà data una definizione cautelare nel giro di qualche settimana. Si capirà meglio anche come le due pese possano coesistere stando gomito a gomito, con tutti i limiti di operatività dovuti allo spostamento di mezzi e macchinari.
Intanto però a cercare di capirne di più è la capitaneria di porto di Gaeta, racatasi sul posto con i vigili urbani per verificare i permessi rilasciati dall’autorità portuale e dall’ufficio tecnico del comune di Gaeta. La concessione dell’area alla Lellimar risale al 2006. Nel 2013 il comitato portuale di Civitavecchia, in cui rientra anche Gaeta, diede parere favorevole all’istallazione della pesa. Pare però che non tutti i membri fossero d’accordo. La concessione originaria fu poi prorogata nel 2014.