GAETA – “Credo che per giugno verrà chiusa l’udienza preliminare, almeno in questo primo semestre dell’anno”. Non ha dubbi il procuratore capo presso il tribunale di Cassino Luciano D’Emmanuele circa la tempistica processuale dell’inchiesta porto sicuro e le decisioni di ieri del gup Mario Roberto Gaudio lo confortano. Ieri, dopo la costituzione delle parti il magistrato ha stabilito infatti un calendario piuttosto serrato. Si tornerà in aula i prossimi 13 e 20 giugno con la trascrizione delle intercettazioni e la fase di discussione.
Intanto, oltre alle difese, si è costituita anche l’autorità portuale. Una presa di posizione dovuta, dopo la sospensione dal lavoro per due mesi del dirigente degli uffici di Gaeta Franco Spinosa, per il quale il pm Alfredo Mattei ha chiesto il rinvio a giudizio insieme agli imprenditori Nicola Di Sarno ed Andrea Di Grandi ed al ragioniere Daniele Ripa (assistiti dagli avvocati Alfredo Zaza D’Aulisio, Vincenzo Macari, Filippo Visocchi e Bartolo Iacono del foro di Ragusa).
Avevano a vario titolo contribuito ad accumulare 4.500 tonnellate di rottami ferrosi all’interno dei quali si nascondevano 9 tonnellate di rifiuti, in buona parte pericolosi, ingombrando in maniera in propria la banchina del porto commerciale di Gaeta. Fino al blitz del 7 agosto 2015 quando la guardia costiera di Gaeta sequestrò “la collina nera”. Intanto però parte del materiale era finita a mare.